Passi sulla Luna: Maurolycus Barocius
Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.
a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini
MAUROLYCUS IL NOME Francesco Maurolico nasce a Messina il 16 settembre 1494; sacerdote nel 1521, poi monaco benedettino e infine abate della cattedrale di S. Nicolò a Messina. Spirito proteiforme, si interessa di vari campi del sapere, in particolare di matematica: intuisce il principio di induzione matematica ( un enunciato sui numeri naturali, utilizzato per provare che una proprietà è valida per tutti i numeri interi; l’idea di partenza è l’effetto “domino”, utile nel campo delle dimostrazioni). Osserva la supernova di Cassiopea,fornisce le carte geografiche alla flotta che parte da Messina alla volta di Lepanto. Realizza due delle più belle fontane di Messina. Scrive Quadrati fabrica et eius usus, Cosmographia e molti altri testi di astronomia, nei quali non fa mancare la sua avversione alle teorie copernicane, di matematica, geometria e geografia. Muore a Messina il 22 Luglio 1575. IL CRATERE Grande cratere (114 Km di diametro) situato sugli altopiani della parte meridionale della Luna, circa a metà della linea orizzontale che collega Tycho a Janssen. E’ un cratere molto complesso dove, già a prima vista, si osserva la presenza di vari anelli sovrapposti, dovuti a impatti avvenuti in fasi successive, con conseguenti reciproche deformazioni. Il bordo nella parte orientale meglio conservata raggiunge l’altezza di circa 4700m e rivela ampi terrazzamenti, mentre appare più eroso e danneggiato a N e a O. Sul bordo settentrionale c’è un importante cratere (Maur. F di 25 Km) e a S, speculare, Maur. A di 15 Km. Appena all’esterno delle creste orientali si osserva una profonda valle che le circonda per circa metà del bordo orientale stesso. Il fondo è piatto a S, per una verosimile invasione lavica, mentre è più irregolare a N per la presenza di diversi craterini e collinette. Il picco centrale, piccolo, è spostato leggermente a N rispetto al centro del cratere. Vicino al bordo NO è presente una evidente catena di almeno 3 crateri che seguono la curvatura interna del bordo stesso. A S il bordo si sdoppia per la presenza di parte di un ampio e degradato cratere, molto più antico, cui Maurolycus si è sovrapposto. Anche a NO, in corrispondenza di Maur. F, si osserva una struttura montagnosa disposta ad arco con concavità rivolta ad oriente, contenente all’interno una curiosa cresta allungata e appuntita rivolta a SO. BAROCIUS IL NOME Francesco Barozzi nasce a Candia, nell’isola di Creta, il 9 agosto 1537, allora possedimento della Repubblica di Venezia. Di famiglia patrizia, studia prima a Padova, poi a Venezia. Si occupa del rinnovamento della geometria euclidea, dando alle stampe la traduzione di un Commentario alle opere di Euclide di Proclo Diadoco (1560), oltre a varie opere di Archimede di Siracusa e Erone di Alessandria. Scrive opere di cosmografia, sempre nell’ambito del sistema tolemaico. Fornisce un contributo importante al recupero di memorie del passato, collezionando manoscritti greci, ma acquista anche fama di mago ed esperto di esoterismo quando pubblica il “Pronostico universale di tutto il mondo” che riprende le teorie di Nostradamus (1566) e gli Oracula leonia nei quali commenta le teorie di Leone V, imperatore di Bisanzio. IL CRATERE Di 85 Km di diametro, lo osserviamo in prospettiva piuttosto obliqua a SE di Maurolycus, che va a toccare col suo bordo di NO. I numerosi impatti hanno eroso fortemente i suoi bordi, anche se quello si SE appare meglio conservato, con una serie di scanalature disposte a pettine, degradanti verso l’interno. Sovrapposto al bordo di NE c’è un importante cratere (Bar. B) di circa 36 Km di diametro che si sovrappone al bordo SE di un altro altrettanto importante cratere (Bar. C, 35 Km) che appare “schiacciato” tra Bar. B e Maurolycus, essendo chiaramente più antico di entrambi. Barocius ha un fondo piatto, con un cratere pure piatto nella sua parte meridionale(Bar. W di 18,9 Km) collegato da una cresta montagnosa al bordo occidentale. C’è un piccolo picco spostato a N, circondato da alcune collinette ed un piccolo, ma evidente recente, craterino appoggiato all’interno del bordo orientale.
** Per la ricerca e la selezione delle immagini del Lunar Reconnaisance Orbiter ringraziamo Massimo Morroni dell'Associazione Marchigiana Astrofili di Ancona. Massimo Morroni ha pubblicato il libro Crateri Lunari che raccoglie una serie di queste immagini ordinate secondo i crateri lunari più importanti e significativi.
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