Passi sulla Luna: Sacrobosco
Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.
a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini
John Holywood (latinizzato in Johannes Sacroboscus) nasce intorno al 1195 in una imprecisata località inglese. Formatosi a Oxford, nel 1221 giunge a Parigi nella cui Università diventa Professore di matematica. Il suo lavoro più noto è il Tractatus de sphaera dove tratta della sfericità della terra e dei moti planetari secondo la teoria tolemaica. Grazie alla chiarezza espositiva, questo Trattato ottiene una vasta eco e diventa, per oltre 4 secoli, la base teorica della astronomia occidentale. Il trattato Algorismus tratta dei numeri arabi, delle 4 operazioni, della media aritmetica e dell’estrazione delle radici quadrate e cubiche. In Computus Sacrobosco prende in esame calendari e misure del tempo, suddividendo il giorno in ore. Probabilmente imposta il calcolo temporale utilizzando frazioni sessagesimali (minuti e secondi). Critica il calendario giuliano sostenendo che è avanti di 10 giorni e che è necessario correggere tale errore. Come la nascita, anche la morte, a Parigi, avviene in data non definita (1234, 1236, 1244 e 1256).
Grande cratere di 98 Km di diametro, situato nell’aspra regione degli altipiani meridionali, a O della Rupes Altai, la lunga scarpata che va da Piccolomini fino a O di Catharina, per oltre 400 Km a contornare il bordo occidentale del Mare Nectaris. E’ facilmente identificabile grazie ai 3 crateri situati quasi ad angolo retto al suo interno. Ha bordi erosi, soprattutto nella parte nordorientale. Non sono evidenti terrazzamenti, ma il profilo interno del bordo è irregolare, a causa di frane e smottamenti dalle pendici. Il fondo è in gran parte piatto e, come detto, presenta 3 evidenti crateri (Sacrobosco A, 17 Km; Sacrobosco B, 14 Km e Sacrobosco C, 13 Km). Quest’ultimo è il meglio conservato, recente, con bordi netti. Nel quadrante NE del fondo si trova una serie di rilievi irregolari, disposti, grosso modo, a cerchio, per cui, in luce radente, sembrano rappresentare un quarto cratere, disposto, con gli altri 3, sugli angoli di un trapezio rettangolo. Non è escluso che anche quest’ultima formazione sia un vecchio cratere fortemente eroso. Non c’è picco centrale.
* Il punto rosso sulla faccia della Luna indica la formazione interessata. Per indicare, approssimativamente, in quale periodo del ciclo lunare la formazione è facilmente visibile, la Luna è rappresentata in fase crescente con il terminatore che ha da poco superato la formazione - questo corrisponde a condizioni di illuminazione in luce radente (alba) della formazione stessa. ** Per la ricerca e la selezione delle immagini del Lunar Reconnaisance Orbiter ringraziamo Massimo Morroni dell'Associazione Marchigiana Astrofili di Ancona. Massimo Morroni ha pubblicato il libro Crateri Lunari
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