Passi sulla Luna: Schickard

Da Commissione Divulgazione - Unione Astrofili Italiani.

a cura di Alfonso Zaccaria e Paolo Morini


Schickard*
Longitudine Latitudine
54.6° W 44.4° S
Diametro 227 km.




La zona del cratere Schickard è mappata nella mappa numero 110 delle "Lunar Astronautical Charts", scala 1:1.000.000, pubblicate dalla Defense Mapping Agency nel 1973 e disponibili on-line sul sito del Lunar and Planetary Institute.

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SCHICKARD

IL NOME

Wilhelm Schickard nasce a Herrenberg il 22 aprile 1592, studia teologia e lingue orientali a Tubinga, poi diventa professore di ebraismo presso la stessa Università. Si interessa a largo campo di matematica, astronomia, topografia. Tra l’altro costruisce una macchina calcolatrice in grado di esegue operazioni aritmetiche, anticipando di 20 anni la Pascalina di B. Pascal, precorritrice delle moderne calcolatrici. Muore a Tubinga il34 ottobre 1635.

IL CRATERE

Cratere da impatto di circa 227 Km di diametro, che si trova vicino al bordo SO della Luna, quindi appare ovale in quanto visto di scorcio ad un osservatore terrestre. Ha un bordo molto eroso, in molti punti occupato dalla sovrapposizione di craterini, soprattutto a SO, dove esso confina col vicino Wargentin. Il fondo presenta una vasta area di colore chiaro che lascia altre chiazze, più scure a N e a SE, meglio evidenti con Sole alto. Gran parte del fondo è piatto, occupato da lava; solo a SO si osserva una zona più irregolare, interessata da crateri e collinette parallele al bordo. Non c’è picco centrale. In corrispondenza del versante meridionale, si trova Schickard A, all’interno e Schickard E, sovrapposto al bordo stesso.


WARGENTIN

IL NOME

Pehr Wilhelm Wargentin nasce a Sunne, Contea di Jam Hands in Svezia l’11 settembre 1717, segue studi di filosofia demografia e astronomia presso lìUniverità di Uppsala. Dicente di Astroomia, esegue studi sui sateliti di Giove. Diviene prima membro, poi segretario della Reale Accademia Svedese delle Scienze, nonché direttore dell’osservatorio di Stoccolma. Muore a Stoccolma il 13 dicembre 1783.

IL CRATERE

Posto a ridosso del versante SO di Schickard, e a N di Phocylides, a SE è in contatto con Nasmith. Ha un diametro di 84 Km e presenta una caratteristica del tutto inusuale: è completamente riempito di lava, tanto che quest’ultima ha debordato in corrispondenza del versante NE ed è giunta fino alle pendici di Schickard. Nelle altre porzioni il bordo si eleva sul mare di lava solo per poche centinaia di metri. L’interno, privo di picco, presenta una dorsale lavica, a forma di Y, meglio rilevabile con Sole basso all’orizzonte.


PHOCYLIDES

IL NOME Johannes Phocylides Holwarda nasce a Holward, in Olanda, nel1618 come Jan Fokkesz (o Fokker), ma è conosciuto soprattutto con la forma latina. Insegna filosofia a ranker e nel contempo conduce studi di astronomia: individua le periodiche variazioni di luminosità di omicron Ceti (Mira-la meravigliosa), con un peiodismo di 33 giorni. Sostiene la teoria atomistica della composizione della materia nella sua Philosophia naturalis, seu Physica vetus-nova. Muore il 22 gennaio 1651.

IL CRATERE

Vasto cratere di 114 Km di diametro, locato a S di Wargentin, si sovrappone col suo versante NE al più piccolo Nasmith. Il versante occidentale è molto danneggiato e presenta un doppi terrazzamento. A N si è formata una doppia catena montagnosa che collega Phocylides con Wargentin. Sul bordo meridionale si trova Phocylides F di 23 Km. Il fondo è piatto, interessat da piccoli crteri, senza picco centrale. Un cratere più grande degli altri è prossimo al bordo di NE (Phocylides N). Esternamente al bordo SE si osserva il residuo di un cratere preesistente, più piccolo di Phocylides, molto eroso, cui Phocylides si è quasi completamente sovrapposto.


NASMITH

IL NOME

Nasce a Edimburgo il 19 agosto 1808 ed è noto come inventore di macchine per l’industria, soprattutto metallurgica; tra queste il martello a vapore che brevetta nel 1842. Dà il nome ad un sistema ottico Cassegrain modificato dove la luce viene riflessa dallo specchio principale concavo verso un secondario convesso. Da quest’ultimo la luce viene rinviata verso un terziario piano, interposto tra i due, che la invia lateralmente, prima di raggiungere nuovamente il primario. Questo deviatore terziario può essere rimosso e in tal modo si può recuperare un Cassegrain classico.

IL CRATERE

Ha un diametro di 70 Km e giace a ridosso del bordo SE di Wargentin ed è improntato, nella sua parte SO, dal bordo NE di Phocylides. Ha pareti erose da numerosi impatti. Un craterino più grande degli altri, Nasmith D, sta sul bordo settentrionale. Il fondo è piatto per l’efflusso di lava, senza picco centrale.


SCHILLER

IL NOME

Julius Schiller nasce ad Augsburg in Germania nel 1580, studia giurisprudenza, ma si dedica anche a studia astronomici, soprattutto alla ridefinizione delle costellazioni, rinominandole con i nomi di personaggi biblici e del primo Cristianesimo. Così, le costellazioni zodiacali vengono sostituite con i nomi dei 12 Apostoli, mentre quelle dell’emisfero boreale assumono i nomi di personaggi del Nuovo Testamento e quelle dell’emisfero australe di personaggi del Vecchio Testamento. L’opera Coelum Stellatun Christianum viene pubblicata nell’anno della sua morte, ma non è accolta dal favore che invece ottiene l’Uranometria di Johann Bayer, suo concittadino e collega. Muore nel 1627.

IL CRATERE

E’ un cratere di forma inusuale, molto allungata (179 x 71 Km) in senso NO/SE, localizzato nel settore SE della Luna, a occidente del più piccolo cratere Bayer (47 Km, da Johann Bayer, 1572-1625, curatore dell’Atlante stellare Uranometria, nel quale identifica le stelle con lettere dell’alfabeto greco). La sua posizione vicino al bordo lunare accentua, all’osservatore terrestre, la sua forma oblunga. Ricorda l’impronta di una scarpa, assottigliato verso N e allargato verso S. Probabilmente è il risultato o delle sovrapposizione di due crateri o di un impatto a ridotto angolo di incidenza. Ha pareti ben definite e terrazzate, particolarmente interessate, verso S, dalla presenza di diversi crateri minori. A S il bordo è interrotto da una larga frattura che lo mette in comunicazione con un piccolo cratere. Il fondo è riempito di lava, quindi piatto, senza picco, con alcune chiazze più chiare. Nella parte settentrionale, il fondo è più rugoso e presenta due formazioni montuose in sequenza, orientate in senso longitudinale, che sembrano dividere in due la pianura.


HAINZEL

IL NOME

Paul Hainzel nasce nel 1527 in Germania e diventa, assieme al fratello Johannes Baptista, un assiduo collaboratore di Tycho Brahe, per il quale disegna e costruisce un grande quadrante per misurare l’altezza delle stelle, distrutto, purtroppo, poco dopo la sua realizzazione, da un incendio. Muore nel 1581 dopo essere stato anche sindaco di Augsburg.

IL CRATERE

E’ un cratere molto complesso, situato a circa 200 Km a E di Schikard, presso le propaggini del Lacus Timoris, nella parte SO della Luna. Al telescopio ricorda vagamente uno scarabeo, con una testa e due ali conserte. Assomiglia a Heraclitus. E’ un cratere complesso in quanto è il risultato della sovrapposizione di tre crateri. Hainzel (71 Km) è il più antico, localizzato nella parte SO; ne rimane circa un terzo del bordo, molto danneggiato dagli impatti successivi. Accanto ad esso, nella parte SE del complesso, sta Hainzel C, di 38 Km, ben delineato tranne che nella sua parte settentrionale per la sovrapposizione di Hainzel A. Ha un picco centrale e un fondo irregolare, soprattutto a N. Hainzel A è il più recente (53 Km), ha pareti ben delineate, terrazzate e si sovrappone a Hainzel C a S. Presenta un picco centrale con un fondo molto corrugato, con rilievi che corrono concentrici al picco.




Disegno del cratere Schickard (Alfonso Zaccaria)



Foto ad alta risoluzione del cratere Schickard eseguita dall'astrofilo Peter van de Haar
Foto ad alta risoluzione del cratere Schickard eseguita dall'astrofilo Damian Peach





* Il punto rosso sulla faccia della Luna indica la formazione interessata. Per indicare, approssimativamente, in quale periodo del ciclo lunare la formazione è facilmente visibile, la Luna è rappresentata in fase crescente con il terminatore che ha da poco superato la formazione - questo corrisponde a condizioni di illuminazione in luce radente (alba) della formazione stessa.


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