Nella
notte tra il 18 e il 19 novembre si verificherà la massima attività
delle Leonidi, una pioggia di "stelle cadenti" analoga a quella
famosa del 12 agosto. Anche se per quest'anno le previsioni danno
favorite le regioni dell'Estremo Oriente, è probabile che anche
noi potremo assistere a qualche fuoco d'artificio cosmico.
Le Leonidi sono prodotte dai minuscoli residui di una cometa periodica,
la Temple Tuttle. Tali frammenti sono raccolti in una grande e rarefatta
nube che viene attraversata ogni anno dalla terra attorno alla metà
di novembre e che negli ultimi anni, durante il passaggio della
cometa, ha prodotto dei magnifici spettacoli con migliaia di meteore
all'ora ben osservate e fotografate anche dall'Italia.
Ricordiamo che gli sciami meteorici (se ne conoscono più di cento)
derivano il loro nome dalla costellazione nella quale appare proiettarsi
il "radiante" cioè il punto da cui le stelle cadenti sembrano
provenire. Nel caso delle Leonidi la costellazione è quella del
Leone, mentre per le stelle cadenti del 12 agosto, le Perseidi,
la costellazione è quella di Perseo.
Fare previsioni sull'intensità e sui tempi di una pioggia meteorica
è possibile solo con un largo margine di errore a causa della distribuzione
fortemente irregolare dei detriti meteorici sull'orbita cometaria,
tuttavia le tecniche raffinate in occasione delle ultime piogge
hanno dimostrato una notevole capacità predittiva.
Stando
dunque alle previsioni, la massima frequenza di stelle cadenti si
avrà durante la giornata del 18, ma quando in Italia sarà giorno,
oppure, di sera, quando il Radiante, da noi, non sarà nemmeno sorto.
In seguito a queste previsioni, molti astrofili hanno organizzato
viaggi in Cina e in altri luoghi favoriti, e si aspettano di osservare
fino a quasi ventimila stelle cadenti l'ora.
Secondo Asher and McNaught, le cui previsioni sono di norma molto
precise, i massimi di attività dello sciame si avranno il 18 novembre
alle 11:01 (invisibile in Italia), alle 18:31 ed alle 19:19, con
picchi rispettivamente di 2.500 meteore/ora per il primo picco,
9.000 per il secondo e 15.000 per l'ultimo.
Questi
valori sono teorici perché considerano l'ipotesi che un osservatore
riesca a vedere tutte le meteore che cadono in un cielo limpido
e oscuro, senza Luna e con il radiante proprio sulla sua testa,
ossia, allo zenit. Comunque, con un po' di fortuna e di pazienza
nell'arco di qualche ora potrebbe essere possibile osservare effettivamente
alcune centinaia di "stelle cadenti".
Nonostante le previsioni non siano favorevoli per il nostro Paese,
la loro ineliminabile incertezza consiglia di tentare comunque di
osservare le stelle cadenti durante la notte del 18, estendendo
magari le osservazioni anche alla notte precedente e seguente. Ovviamente
è consigliabile allontanarsi dal cielo inquinato delle città e mettere
in pratica la migliore tecnica osservativa: tenere gli occhi in
alto, magari stesi su una sedia a sdraio, con una calda coperta
per tenersi ben caldi.
Per approfondimenti:
-
Unione Astrofili Italiani - Sez. Meteore
- Comunicato SCIS Nov.1999
+ Note Scientifiche
- International Meteor
Organization (IMO)
- Previsioni di McNaught e
Asher :