IL CIELO
DEL MESE
- GIUGNO 2002
-
SOLE
Il giorno 21 passa dalla costellazione
del Toro a quella dei Gemelli.
- 1 giugno: il sole sorge alle 5.39;
tramonta alle 20.41
- 15 giugno: il sole sorge alle 5.36;
tramonta alle 20.49
- 30 giugno: il sole sorge alle 5.39;
tramonta alle 20.52
21 giugno: Solstizio d'Estate
Nel giorno più lungo dell'anno il sole sorge alle 5.36 e tramonta
alle 20.51. Il giorno dura 15 ore e 15 minuti. Al mezzogiorno dell'Ora
Solare (ovvero alle una dell'Ora Legale attualmente in vigore) il
Sole raggiunge il punto di massima elevazione sull'orizzonte. L'altezza
raggiunta dal Sole dipende dalla latitudine: a Roma al culmine arriva
a circa 71° 30'. A Milano è 3° 30' più basso rispetto a Roma, a Palermo
invece supera i 75°.
Gli orari sono espressi in Ora Legale
Estiva, pari ad un'ora in più rispetto all'Ora Solare o TMEC (=Tempo
Medio dell'Europa Centrale)
(Gli orari indicati sono validi per una località alla latitudine media
italiana).
LUNA
Le Fasi:
-
Ultimo quarto il
3
-
Luna nuova il 10
-
Primo quarto il
18
-
Luna piena il 24
OSSERVABILITA' DEI
PIANETI
Mercurio: Dopo
la congiunzione1
inferiore con il Sole, avvenuta il 27 maggio, il pianeta si avvia
ad un breve periodo di osservabilità mattutina. Nelle prima settimane
del mese sarà troppo vicino alla nostra stella per essere individuabile;
le condizioni saranno un po' più favorevoli nell'ultima decade del
mese, in particolare intorno al giorno 21, quando raggiungerà la massima
elongazione2
a circa 23° dal Sole. L'altezza sull'orizzonte sarà però sempre relativamente
modesta: Mercurio sorge circa un'ora prima del Sole per essere presto
sovrastato dalle luci dell'alba.
Venere: Volge ormai al termine lo spettacolo delle innumerevoli
congiunzioni planetarie che hanno caratterizzato il mese precedente,
ma l'astro più brillante della sera rappresenta ancora un punto di
riferimento inconfondibile nel cielo occidentale e ci offre ancora
gli ultimi eventi di rilievo con protagonisti i pianeti visibili ad
occhio nudo (v. paragrafo "Congiunzioni"). Venere nel corso
del mese raggiungerà la massima altezza sull'orizzonte (circa 25°)
e la vedremo percorrere la costellazione dei Gemelli ed attraversare
rapidamente la piccola costellazione del Cancro per fare infine il
suo ingresso nel Leone.
Marte: Dopo un lungo periodo di osservabilità serale, queste
saranno le ultime settimane nelle quali sarà ancora possibile scorgerlo
poco dopo il tramonto, basso sull'orizzonte ad Ovest. All'inizio del
mese tramonta circa un'ora e un quarto dopo il Sole, ma alla fine
di giugno sarà impossibile scorgerlo tra le luci del crepuscolo. Dovremo
attendere la fine dell'estate per scorgerlo nuovamente prima dell'alba.
Per tutto il mese si trova nella costellazione dei Gemelli.
Giove: Anche per questo pianeta volge al termine il lungo periodo
di osservabilità. All'inizio sarà ancora un fulgido astro che sarà
secondo solo a Venere per luminosità nel cielo ad occidente; il suo
tramonto anticipa progressivamente e a fine mese si troverà non lontano
da Marte, ancora nella costellazione dei Gemelli, ma ormai immerso
nelle luci del crepuscolo.
Saturno: Praticamente invisibile per tutto il mese; il giorno
9 è in congiunzione con il Sole. Negli ultimi giorni di giugno, quando
sorgerà un'ora prima del Sole, potrebbe essere possibile rintracciarlo
a Est-Nord-Est tra le prime luci dell'alba. Si trova ancora nella
costellazione del Toro.
Urano: E' osservabile per tutta la seconda parte della notte,
sorgendo intorno alla mezzanotte sull'orizzonte di Est-Sud-Est. Essendo
un astro molto debole, per individuarlo è consigliabile un telescopio
o almeno un binocolo. Si trova nella parte occidentale della costellazione
dell'Acquario.
Nettuno: Non lontano da Urano, nella costellazione del Capricorno,
per la sua bassa luminosità è visibile solo con l'uso di un telescopio
di adeguata potenza. Sorgendo circa tre quarti d'ora prima di Urano,
ha un intervallo di osservabilità leggermente più lungo rispetto a
quest'ultimo.
Plutone : E' un astro alla portata solo dei telescopi. Viene
a trovarsi in opposizione3
al Sole il giorno 7, per cui sarà sopra l'orizzonte per tutta la notte.
Si trova nella costellazione dell'Ofiuco, a Nord dello Scorpione.
CONGIUNZIONI:
Venere - Giove: Dopo aver ammirato tra aprile e maggio la lunga
sequenza di allineamenti e congiunzioni planetarie, il "gran
finale" ci viene offerto dai due protagonisti più brillanti del
cielo occidentale: Venere e Giove saranno in congiunzione il giorno
3. Una congiunzione spettacolare, anche se sarà un po' meno ravvicinata
di quella del 22 febbraio 1999, quando l'apparire dei due luminosissimi
astri dette adito alle ipotesi più strampalate, con le immancabili
interpretazioni che chiamano in causa formazioni di UFO. Naturalmente
il fenomeno è assolutamente prevedibile e ben conosciuto ad astronomi
e astrofili: la sera del 3 vedremo i due pianeti nella costellazione
dei Gemelli, distanziati tra loro di circa 1,6° (pari approssimativamente
a 3 volte il diametro della Luna piena) (vedi
mappa).
Luna - Venere: il giorno 13 sarà possibile ammirare ad occidente
una bella configurazione nella quale potremo riconoscere, allineati
da sinistra a destra, Venere, una sottile falce di Luna, Polluce e
Castore (le due stelle più brillanti dei Gemelli), mentre più in basso,
tra le luci del crepuscolo, potremo ancora tentare di scorgere Giove
e Marte. (vedi mappa
).
Segnaliamo infine la posizione di Venere il giorno 20, quando
si troverà a transitare a poca distanza dall'ammasso stellare M44,
detto "Il Presepe", nella costellazione del Cancro. Un binocolo
sarà lo strumento ideale per ammirare il brillante pianeta con in
basso a sinistra l'esteso ammasso stellare, come evidenziato dalla
mappa .
COSTELLAZIONI
In tarda serata sarà
possibile vedere sull'orizzonte a Sud-Est la costellazione dello Scorpione:
ha un disegno inconfondibile, con le tre stelle a destra, quasi allineate
in verticale, che rappresentano le chele dell'animale.
Spostandoci a sinistra, troviamo la brillante Antares, una supergigante
rossa. La costellazione prosegue con le stelle che ne rappresentano
il resto del corpo e la lunga coda, che termina con il pungiglione.
Notiamo subito una particolarità delle costellazioni zodiacali estive:
esse sono molto più basse sull'orizzonte rispetto a quelle invernali.
Mentre nei mesi invernali i Gemelli sfioravano quasi lo Zenit4
sopra le nostre teste, è invece una sfida per gli osservatori del
cielo il riuscire a scorgere tutte le stelle dello Scorpione, così
basse da essere spesso in parte nascoste dai rilievi all'orizzonte
o dalle foschie serali. L'ideale è osservarlo nelle notti chiare,
sul mare, verso Sud, intorno alla mezzanotte.
Rimanendo lungo lo Zodiaco, potremo riconoscere più a destra la Bilancia
(l'unica fra le 12 costellazioni zodiacali ad essere stata associata
ad un oggetto inanimato), mentre sulla sinistra sorgerà il Sagittario.
A Ovest potremo invece osservare in successione il lento tramontare
delle grandi costellazioni del Leone e della Vergine.
Un discorso a parte lo merita l'Ofiuco, un'estesa costellazione situata
sopra lo Scorpione; nonostante le dimensioni è poco spettacolare a
causa dell'assenza di stelle particolarmente luminose. Tuttavia l'Ofiuco
periodicamente torna alla ribalta delle cronache per il suo ruolo
di "13° segno zodiacale": in realtà non c'è nulla di clamoroso
in questo fatto, ben noto ad astronomi ed astrofili; semplicemente
lo Scorpione si trova in gran parte al di sotto dell'Eclittica5
, per cui
il Sole, una volta sfiorato la parte superiore della costellazione,
prosegue il suo cammino nell'Ofiuco, che quindi risulta essere la
13a costellazione a trovarsi sul cammino del Sole lungo lo Zodiaco.
Allontanandoci dall'eclittica, alte nel cielo notiamo le due stelle
più brillanti del cielo estivo: la più occidentale è Arturo, nella
costellazione del Bootes. Più a oriente troviamo Vega. Questo astro
fa parte della piccola costellazione della Lira, che insieme al Cigno
e all'Aquila forma un ampio triangolo che occupa la porzione più elevata
della volta celeste per tutto il periodo estivo.
Il cielo settentrionale è, come sempre, caratterizzato dalle due Orse.
Volgendo lo sguardo verso la Stella Polare che nell'Orsa Minore ci
indica la direzione del Nord, vedremo l'Orsa Maggiore dominare il
cielo a Nord-Ovest. Dalla parte opposta rispetto alla Polare, a Nord-Est,
possiamo riconoscere Cassiopea e Cefeo.
CARTE DEL CIELO
Note
1
Si dice che un pianeta
è in congiunzione quando è alla stessa longitudine eclittica
del Sole o pressoché in linea con esso. Una congiunzione corrisponde
all'allineamento con la Terra di due corpi nel Sistema Solare in cui
essi appaiano, visti dalla Terra, prospetticamente (anche se solo
approssimativamente) nello stesso luogo nel cielo. I pianeti Mercurio
e Venere possono formare tale linea quando sono o dietro il Sole (congiunzione
superiore), dunque invisibili dalla Terra, o fra la Terra e il Sole
(congiunzione inferiore) e, quindi, altrettanto impossibili da osservare.
Le congiunzioni possono verificarsi anche fra pianeti o fra uno o
più pianeti e la Luna o fra pianeti e le loro lune se visti dalla
Terra, ma, in molti casi, il termine congiunzione è usato in modo
improprio per indicare un avvicinamento di corpi celesti entro pochi
gradi. Alle congiunzioni vengono speculativamente attribuiti molti
significati esoterici che, per la loro infondatezza, in questa sede
non vogliamo neppure prendere in considerazione.
2
L'elongazione
è la distanza angolare di un pianeta dal Sole, o di un satellite dal
suo pianeta. Nel caso di Mercurio, come per Venere, l'elongazione
è ristretta a un campo limitato. I valori massimi che questi pianeti
possono raggiungere a est e a ovest durante ogni orbita sono chiamati
elongazione massima che per Mercurio varia da 18° a 28° secondo le
circostanze, mentre per Venere varia da 45° a 48°. Per i pianeti più
lontani dal Sole, qualunque elongazione è possibile. Un'elongazione
di 90° è chiamata quadratura, di 0° congiunzione e di 180° opposizione.
3
L'opposizione è la posizione
di uno dei pianeti superiori quando si trova esattamente nella direzione
del cielo opposta a quella del Sole, cioè quando coincide con la distanza
minima del pianeta dalla Terra ed è visibile tutta la notte. In opposizione
i pianeti sono nella fase piena e raggiungono il loro punto più alto
nel cielo a mezzanotte. Allo stesso tempo essi effettuano il loro
maggior approccio alla Terra. Dato che le orbite dei pianeti sono
ellittiche, piuttosto che perfettamente circolari, alcune opposizioni
portano i pianeti più vicini alla Terra di altri. questo effetto è
particolarmente marcato per Marte. I pianeti inferiori Mercurio e
Venere, avendo orbite interne a quella terrestre, non possono mai
trovarsi in opposizione.
4 Lo Zenit
è il punto più alto della sfera celeste, proprio sopra la nostra
testa: per la definizione geometrica è il punto di intersezione tra
la retta verticale passante dal punto di osservazione e la sfera celeste.
5 L'eclittica
è il percorso apparente del Sole nell'arco dell'anno lungo la volta
celeste; geometricamente, è l'intersezione tra quest'ultima e il piano
dell'orbita terrestre.