IL CIELO
DEL MESE
- LUGLIO 2002
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SOLE
Il giorno 21 passa
dalla costellazione del Gemelli a quella del Cancro.
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1 luglio: il sole
sorge alle 5.40; tramonta alle 20.51
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15 luglio: il sole
sorge alle 5.49; tramonta alle 20.46
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31 luglio: il sole
sorge alle 6.04; tramonta alle 20.32
Oltrepassato il Solstizio d'Estate del 21 giugno, le giornate tornano
lentamente ad accorciarsi. Alla fine del mese la durata del giorno
è più breve, rispetto al 1° luglio, di circa 43 minuti per una località
alla latitudine media italiana.
Gli orari sono espressi in Ora Legale Estiva, pari ad un'ora in più
rispetto all'Ora Solare o TMEC (=Tempo Medio dell'Europa Centrale)
LUNA
Le Fasi:
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Ultimo quarto il
2
-
Luna nuova il 10
-
Primo Quarto il
17
-
Luna piena il 24
OSSERVABILITA' DEI
PIANETI
Mercurio: Volge
rapidamente al termine il breve periodo di difficile osservabilità
mattutina. All'inizio del mese, quando sorge circa un'ora prima del
Sole, si potrà tentare di scorgerlo molto basso sull'orizzonte orientale,
vicino a Saturno, nella costellazione del Toro. Il pianeta non si
alzerà però mai in modo significativo sull'orizzonte: le luci dell'alba
lo nascondono presto alla nostra vista, dato che Mercurio sarà in
congiunzione con il Sole già il giorno 21. Dovremo attendere alcune
settimane per scorgerlo nuovamente di sera
Venere: Rimane l'ultimo pianeta visibile nelle prime ore della
sera. La sua grande luminosità lo rende protagonista incontrastato
del cielo dopo il tramonto. Non ci sarà però molto tempo per osservarlo:
infatti l'orario del suo tramonto inizia lentamente ad anticipare.
A fine mese Venere tramonta poco dopo le 22. Per tutto il mese il
pianeta si troverà nella costellazione del Leone.
Marte: Lo abbiamo osservato per un lunghissimo periodo nelle
prime ore della sera, Marte si congeda finalmente dai cieli occidentali
e si avvia lentamente alla congiunzione con il Sole prevista per il
successivo mese di agosto. Teoricamente a inizio mese con un cielo
assolutamente limpido potrebbe essere possibile individuarlo subito
dopo il tramonto a pochi gradi di altezza sull'orizzonte e molto vicino
a Giove. Ma le luci e le foschie del crepuscolo hanno ormai il sopravvento
e solo a fine estate potremo ritrovare il pianeta, ma al mattino presto,
a oriente. Il giorno 10 passa dai Gemelli al Cancro.
Giove: Insieme a Marte il pianeta gigante lascia i cieli serali
e si troverà in congiunzione con il Sole il giorno 20. Anche se non
potremo vederlo, da sottolineare, dopo circa un anno di lento transito
attraverso la costellazione dei Gemelli, il passaggio - il giorno
23 - alla costellazione del Cancro.
Saturno: E' visibile al mattino, prima dell'alba. All'inizio
del mese è ancora molto basso, vicino a Mercurio, come già sottolineato
in precedenza. Saturno però migliorerà sensibilmente le condizioni
di osservabilità: il suo sorgere anticipa rapidamente e a fine mese
comparirà a oriente già prima delle 3 del mattino, sempre nella costellazione
del Toro.
Urano: Sorgendo poco dopo le 23, è osservabile nella seconda
parte della notte, nella costellazione dell'Acquario, inizialmente
a Est - Sud - Est, poi verso Sud all'inizio dell'alba. Per la sua
bassa luminosità, per individuarlo è necessario un telescopio o almeno
un binocolo.
Nettuno: Si trova a ovest di Urano, sorge circa un'ora prima
di quest'ultimo e si trova ancora nella costellazione del Capricorno;
per la sua bassa luminosità è visibile solo con l'uso di un telescopio
di adeguata potenza.
Plutone : E' osservabile praticamente per tutta la notte, trovandosi
nella costellazione dell'Ofiuco, a Nord dello Scorpione. E' tuttavia
un astro alla portata solo dei telescopi.
CONGIUNZIONI:
Luna - Venere: a Ovest, il giorno 13, potremo osservare la
falce di Luna a pochi gradi di distanza da Venere. Poco più in basso
si potrà scorgere anche la brillante stella Regolo del Leone (vedi
mappa).
COSTELLAZIONI
Le corte notti dell'estate
ci costringono ad attendere la tarda serata perché la piena oscurità
ci consenta di osservare chiaramente la volta celeste. Spente le ultime
luci del crepuscolo, volgiamo lo sguardo a Sud-Est ed alziamolo fino
quasi allo zenit1.
Non sarà difficile individuare tre stelle particolarmente brillanti.
Unendole idealmente con tre segmenti, avremo riconosciuto il cosiddetto
"Triangolo Estivo": i tre notissimi astri ai vertici sono
Vega, Altair e Deneb. Queste stelle fanno parte di costellazioni distinte,
rispettivamente Lira, Aquila e Cigno.Per tutta la stagione questo
inconfondibile gruppo di astri si troverà ben alto sopra le nostre
teste a sovrastare il cielo d'estate.
Vega è la stella più brillante del cielo estivo: oltre ad essa la
Lira comprende anche un piccolo gruppo di 4 stelle disposte a parallelogramma.
La costellazione raffigura lo strumento musicale di Orfeo, straordinario
musicista, che con esso suonava musiche malinconiche, affranto dal
dolore per la morte della sua adorata moglie, la ninfa Euridice.
La costellazione dell'Aquila ha invece una forma a "T",
e Altair ne rappresenta la testa. L'Aquila porta i fulmini a Zeus,
Dio del Tuono, e lo accompagna in molte leggende. Tra le più note,
quella di Prometeo, l'uomo che osò per primo scalare l'Olimpo, il
monte degli Dei, per rubare il fuoco. Per punirlo Zeus lo legò ad
una rupe e mandò l'Aquila a mangiargli il fegato.
Completa il trittico la luminosa stella Deneb della costellazione
del Cigno, detta anche Croce del Nord, per la sua forma facilmente
riconoscibile. Deneb in arabo significa coda: questa stella rappresenta
infatti la coda dell'animale in cui si trasformò Zeus per sedurre
Leda. Dalla loro unione nacquero i Gemelli (Castore e Polluce, rappresentanti
nella costellazione zodiacale), Clitennestra ed Elena, destinata a
diventare famosa come Elena di Troia.
Deneb merita un'attenzione particolare: tra le stelle brillanti del
cielo, essa è la più lontana visibile ad occhio nudo: essa dista oltre
1600 anni luce da noi! Questo significa che la luce che percepiamo
è stata emessa 16 secoli fa, poco prima del crollo dell'Impero Romano,
e dopo aver viaggiato per anni ed anni nel vuoto, solo adesso è giunta
ai nostri occhi! Per confronto, Altair dista solo 16 anni luce - 100
volte meno di Deneb - e Vega circa 27 anni luce. Questi ultimi due
astri sono quindi luminosi principalmente per effetto della loro distanza
relativamente piccola. Deneb è invece una cosiddetta "supergigante
azzurra", con un diametro pari a oltre 150 volte quello del Sole
ed una luminosità di decine di migliaia di volte superiore.
Abbassando lo sguardo sull'orizzonte meridionale, si potranno riconoscere
le costellazioni zodiacali. Procedendo da Ovest verso Est, nelle prime
ore della sera si farà appena in tempo a scorgere il Leone, ormai
al tramonto, seguito dalla Vergine. Non particolarmente appariscente
è la costellazione della Bilancia - unico oggetto inanimato tra le
interpretazioni delle costellazioni zodiacali - mentre inconfondibile
è la sagoma dello Scorpione con al centro la rossa Antares. A Sud
- Est possiamo riconoscere il Sagittario, la cui posizione ci indica
la direzione del centro della Via Lattea, la nostra Galassia.
Benché Ofiuco (portatore di serpente) non lo sia tradizionalmente,
è comunque da considerare come la 13a costellazione zodiacale perché
l'eclittica2 passa anche attraverso la sua parte
meridionale. Nell'Ofiuco si trova un debole astro, la Stella di Barnard,
non visibile ad occhio nudo- nota in quanto è la terza stella più
vicina al Sole, posta ad una distanza di 5,88 anni luce, ed è la stella
con il più elevato moto proprio rispetto a ogni altra stella. Il moto
proprio è il moto apparente attraverso la sfera celeste causato dalla
combinazione fra il moto reale della stella attraverso lo spazio e
il moto relativo del sistema solare. Tale particolarità fu scoperta
dall'astronomo americano E. Barnard nel 1916 e consiste nella variazione
di 10,3 secondi d'arco annuale nel suo moto relativo rispetto al Sole.
Allontanandoci dall'eclittica, alta nel cielo notiamo la stella più
luminosa dopo Vega: si tratta di Arturo, nella costellazione del Bootes.
Quest'ultima ha una caratteristica forma ad aquilone; accanto ad essa
possiamo riconoscere la piccola costellazione della Corona Boreale,
a forma di "U". Spostandoci in alto a sinistra, troviamo
la costellazione di Ercole.
Nel cielo settentrionale troviamo come sempre l'Orsa Maggiore e l'Orsa
Minore. Guardando in direzione Nord, quindi, verso la Stella Polare,
l'Orsa Maggiore sarà sulla sinistra, in direzione Nord-Nord-Ovest,
mentre in basso a destra possiamo riconoscere Cassiopea e, più in
alto, Cefeo.
CARTE DEL CIELO
Note
1
Lo zenit è il punto più alto della sfera celeste, proprio sopra la
nostra testa: per la definizione geometrica è il punto di intersezione
tra la retta verticale passante dal punto di osservazione e la sfera
celeste.
2 L'eclittica è il percorso apparente del Sole nell'arco
dell'anno lungo la volta celeste; geometricamente, è l'intersezione
tra quest'ultima e il piano dell'orbita terrestre.