SUPPLEMENTO
AL CIELO DEL MESE DI NOVEMBRE
- LEONIDI 2002-
Come e' noto il numero
delle Leonidi diventa consistente negli anni in cui la cometa, che
le origina, la Tempel-Tuttle, passa al perielio. La distanza tra la
corrente meteorica e l'orbita terrestre varia nel tempo in maniera
fluttuante a causa delle perturbazioni planetarie e, se diviene sufficientemente
piccola, allora l'apparizione può risultare ragguardevole, se non
addirittura spettacolare, con una tempesta di stelle cadenti.
Ai primi di febbraio
1998 la cometa Tempel-Tuttle e' passata ancora una volta dopo oltre
33 anni al perielio, ma in questi ultimi anni (dal 1998-2002), essendo
la nostra distanza dal nodo cometario maggiore che nel passato, quando
si verificarono le tempeste più famose, le apparizioni sono state
più contenute, anche se pur sempre spettacolari.
Il prossimo incontro
con le Leonidi di metà novembre sarà sicuramente l'ultimo di questa
apparizione di inizio millennio con carattere di spettacolarità. Dovremo
aspettare il 2029-2033 per rivederle di nuovo aumentare di numero,
quando la cometa tornerà ancora verso il Sole.
Le presenti Leonidi
hanno dato un apporto grandissimo allo studio degli sciami meteorici.
Le nuove teorie e i nuovi modelli interpretativi hanno delineato che
la struttura dello sciame non e' un'unica entità, ma un insieme di
tante singole componenti, risultanti da materiale rilasciato ad ogni
passaggio della cometa.
Dato che questa, a causa delle perturbazioni planetarie, non segue
ogni volta esattamente la stessa traiettoria, il materiale si va a
sovrapporre di volta in volta con uno sfasamento rispetto a quello
più vecchio, formando varie scie di residui, e allontanandosi dalla
cometa con differenti velocità in base alla sua consistenza. La Terra
perciò al suo passare vicino all'orbita cometaria si trova ad entrare
in momenti differenti nelle varie parti più o meno dense di materiale
meteorico e non sempre le incontra tutte. L'osservatore vede rispetto
al background delle impennate proprio in corrispondenza delle scie
più dense incontrate.
Nella prossima notte
17/18 novembre ci sarà la possibilità di assistere alla normale attività
dello sciame in prossimità del nodo di incontro tra l´orbita terrestre
e l´orbita della cometa. Purtroppo la Terra giungerà al nodo orbitale
verso le 22h TU, cioè quando da noi in Italia il radiante sarà ancora
parecchio sotto l'orizzonte, e pertanto non potrà apparire alcuna
Leonide nei nostri cieli. Dato che la Terra passerà a 0.006 UA dal
nodo, ma pur sempre 1718 giorni dopo il passaggio della cometa, si
può prevedere solo un apprezzabile aumento del numero delle meteore
per parecchie ore. Le previsioni indicano tassi orari corretti (ZHR)
di 80-100 Leonidi nel momento di maggiore attività. Ciò significa
che dopo le 23h TU vedremo il numero delle Leonidi ridotto di circa
5 volte, dato che il radiante non sarà allo zenit ma appena emerso
dall'orizzonte, e ridotto di 2-3 volte dal chiarore della Luna, prossima
alla sua fase di massima illuminazione. Quest'ultima riduzione dipenderà
comunque ovviamente dalla luminosità delle meteore, e nelle ultime
ore della notte diverrà ininfluente in rapporto al calare della Luna
sull'orizzonte.
Nella notte seguente
del 18/19 novembre la Terra avrà la fortuna di incontrare molto da
vicino due scie di detriti meteorici, rilasciati dalla cometa in due
suoi passati ritorni, quello del 1767 e quello del 1866. Nel nostro
paese avremo la fortuna di poter assistere al primo di questi due
incontri, che avverrà prima delle luci dell'alba (all'incirca alle
4h TU) del 19 novembre. L'incontro con le particelle lasciate nel
passaggio del 1866, accadrà invece quando da noi sarà ormai giorno
e potrà essere testimoniato visualmente solo dal continente americano.
L'incertezza sui valori quantitativi dei meteoroidi che formano le
scie ha prodotto varie previsioni: 3000-5000 e addirittura 7000 Leonidi/ora
alle 4h TU, e 3000-7000 e addirittura 10000 meteore/ora alle 10h30m
TU nel continente americano. Queste cifre ci mostrano che l'evento
del 19 non e' certo da perdere, anche se le circostanze saranno sfavorevoli
per via della presenza della Luna. Alle 4h TU ad ogni modo la Luna
si troverà per le nostre postazioni abbastanza bassa sull'orizzonte
occidentale (poco più di 20 gradi di altezza) e sufficientemente lontana
dal radiante delle Leonidi (circa 100 gradi), da permettere un'osservazione
soddisfacente, specie se le meteore saranno particolarmente brillanti
(cosa che ci si attende dai residui cometari abbastanza vecchi).
Data la presenza del
chiarore lunare, sarà bene che chi si recherà ad osservare ricerchi
una postazione lontana dall'inquinamento luminoso cittadino (e pure
all'ombra del chiarore lunare ) e in una zona priva di umidità e smog,
possibilmente sui monti, e scelga il centro del proprio campo di visione
nelle zone di cielo a ovest meno rischiarate dalla Luna.
L'osservazione in caso di normalità va compiuta secondo i canoni standard
adottati dalla Sezione Meteore, annotando, oltre alla magnitudine
limite visibile nel campo osservato, i dati caratteristici delle singole
meteore (almeno l'ora e la magnitudine) e se queste sono o non sono
Leonidi. Nel caso di un numero di Leonidi particolarmente alto, che
non permetta di registrare con obiettività le singole meteore, si
passerà a dei conteggi su una base temporale di 1 minuto, distinguendo
soltanto tra Leonidi e non Leonidi e annotando la luminosità delle
meteore. In tal caso diventa di estrema utilità l'uso di un registratore
vocale.
E' auspicabile che
molti partecipino all'osservazione delle Leonidi 2002 e che collaborino
con la Sezione Meteore della UAI fattivamente.
(Testo pubblicato
nella Sezione Meteore UAI a cura di Enrico
Stomeo)
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UAI Sezione Meteore
Sito Web http://meteore.uai.it
Email meteore@uai.it
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