IL CIELO
DEL MESE
- DICEMBRE 2002
-
SOLE
Si trova nella costellazione
dell'Ofiuco fino al 18 quando passa nella costellazione del Sagittario.
Contrariamente a quanto si pensa non è Santa Lucia (il 13) il giorno
più corto dell'anno. In realtà in prossimità del 13 dicembre si verifica
il periodo in cui il Sole tramonta più presto: per le prime due settimane
di dicembre l'orario del tramonto si mantiene quasi costante, tra
le 16,40 e le 16,41. Il 21, giorno del solstizio e inizio dell'inverno,
il Sole tramonta un po' più tardi, circa 4 minuti dopo, ma anche il
suo sorgere è ritardato di diversi minuti: in definitiva, il Sole
resta sopra l'orizzonte circa 3 minuti in meno rispetto al giorno
13, quindi, in effetti, il giorno più corto dell'anno è il 21 dicembre.
-
1 dicembre: il
sole sorge alle 7.20; tramonta alle 16.42
-
15 dicembre: il
sole sorge alle 7.33; tramonta alle 16.41
-
31 dicembre: il
sole sorge alle 7.40; tramonta alle 16.50
(Gli orari indicati
sono validi per una località alla latitudine media italiana).
LUNA
Le Fasi:
-
Luna nuova il 4
-
Primo Quarto il
11
-
Luna piena il 19
-
Ultimo quarto il
27
OSSERVABILITA' DEI
PIANETI
Mercurio: dopo
la congiunzione con il Sole dello scorso mese, il pianeta riappare
la sera, ma è di difficile individuazione, poiché si mantiene molto
basso sull'orizzonte. Avremo maggiori possibilità di scorgerlo dal
giorno 26, quando si trova alla massima elongazione(*)
dal Sole. A fine mese tramonta circa un'ora e mezza dopo il Sole.
Venere: chi
avesse occasione di aspettare l'alba affrontando le rigide temperature
di dicembre avrà l'opportunità di ammirare Venere al suo massimo splendore.
Sorge circa 3 ore e mezza prima del Sole: c'è tutto il tempo quindi
per vedere il pianeta elevarsi luminosissimo sull'orizzonte orientale.
Il giorno 11 Venere passa dalla costellazione della Vergine alla Bilancia.
Marte: per diverse settimane sarà possibile individuare Marte
a breve distanza da Venere, poco più a destra, praticamente alla stessa
altezza sull'orizzonte. Sarà curioso osservare l'inseguimento di Venere,
che si avvicinerà a Marte, senza riuscire però a superarlo (come accadde
invece lo scorso maggio, quando si verificò il noto allineamento di
pianeti). Venere, infatti, si muove più velocemente nel cielo rispetto
a Marte, ma percorrendo un'orbita più vicina al Sole non vi si allontana
mai oltre una certa distanza angolare (elongazione). Una volta raggiunta
la massima elongazione dal Sole, Venere torna indietro rapidamente
verso la costellazione della Bilancia, mentre Marte, percorrendo più
lentamente la propria orbita, per tutto il mese rimane ancora nella
Vergine.
Giove: si è fatto attendere diversi mesi, ma finalmente sarà
possibile osservare nuovamente il più grande pianeta del sistema solare
in orari più accessibili, in tarda serata. Giove sorge alle 21,30
all'inizio del mese e circa 2 ore prima alla fine: sarà l'astro più
brillante delle prima parte della notte, inconfondibile sull'orizzonte
ad oriente. Il pianeta si trova ancora al confine tra Leone e Cancro,
dove rientra il giorno 17.
Saturno: il
"Signore degli Anelli" è il protagonista del cielo di questo
periodo per gli appassionati di osservazioni planetarie. Il giorno
17 si trova in opposizione al Sole, in altre parole la nostra stella
e Saturno si trovano in punti diametralmente opposti della volta celeste:
quando tramonta il Sole sorge Saturno (e viceversa). Il pianeta è
quindi osservabile per l'intera notte. Saturno permane ancora nella
costellazione di Orione, nei pressi del limite tra le costellazioni
zodiacali del Toro e dei Gemelli.
Urano: L’intervallo di osservabilità è ormai limitato alle prime
ore della sera. Il pianeta anticipa ancora l’orario del suo tramonto,
che a fine mese ha luogo intorno a 20,30. Urano si trova nella parte
più orientale della costellazione del Capricorno, non lontano dal
confine con l’Acquario. Data la sua bassa luminosità, per individuarlo
è necessario un binocolo e una cartina stellare.
Nettuno: Le possibilità di osservarlo sono ormai estremamente
limitate: come ormai da molti mesi, l’osservabilità del pianeta è
simile a quella di Urano, ma tramonta circa un’ora e mezza prima di
quest’ultimo. Nettuno si trova ancora nella parte più occidentale
della costellazione del Capricorno. Per la sua bassa luminosità è
visibile solo con l'uso di un telescopio.
Plutone: il giorno 9 è in congiunzione con il Sole, nella costellazione
dell'Ofiuco a Nord dello Scorpione, quindi, il pianeta è inosservabile.
CONGIUNZIONI - OCCULTAZIONI:
Luna - Venere -
Marte: il mese di dicembre si apre con una configurazione da non
perdere. Nelle ore prima dell'alba del giorno 1 Venere e Marte saranno
a breve distanza tra loro, praticamente alla stessa altezza sull'orizzonte,
mentre poco più in alto vedremo una sottile falce di Luna con a destra
Spica, la stella più luminosa della Vergine (vedi
mappa).
Luna - Saturno:
la notte del 19 dicembre vedremo Saturno a destra della Luna Piena.
Ricordiamo che il pianeta si trova nei pressi del limite tra le costellazioni
di Orione, del Toro e dei Gemelli (vedi
mappa).
Luna - Giove: nella notte tra il 23 e il 24 Giove verrà a trovarsi
vicina alla Luna, poco più in alto verso destra. I due corpi celesti
si troveranno rispettivamente nelle costellazioni del Cancro e del
Leone (vedi mappa).
SCIAMI METEORICI
LE GEMINIDI
La seconda settimana rappresenta il periodo più favorevole per l'osservazione
delle meteore appartenenti allo sciame delle Geminidi. Il massimo
è previsto per la notte tra il 13 e il 14. La costellazione dei Gemelli
("Gemini" in latino, da cui deriva il nome "Geminidi"),
area della volta celeste in cui è situato il punto ("radiante")
da cui provengono le meteore di questo sciame, è alta in cielo in
questo periodo. La Luna, che ha da poco superato il primo quarto,
disturberà le osservazioni nella prima parte della notte. In condizioni
favorevoli (cieli oscuri e sereni) si potranno osservare fino a un
centinaio di meteore all'ora.
COSTELLAZIONI
Con l'arrivo dell'Inverno
entriamo definitivamente nel periodo di migliore osservabilità delle
grandi costellazioni che caratterizzeranno i prossimi mesi. Le costellazioni
autunnali, povere di stelle brillanti e non sempre facilmente identificabili
dal neofita - Capricorno, Acquario, Pesci - si avviano al tramonto
nel cielo di Sud - Ovest, sostituite a Sud - Est dall'inconfondibile
costellazione di Orione, accompagnata dal Cane Maggiore con la fulgida
Sirio, dal Toro, dai Gemelli.
In queste costellazioni
possiamo individuare alcune delle stelle più luminose dell'intera
volta celeste; oltre alla già citata Sirio, ricordiamo la rossa Aldebaran
nel Toro, Castore e Polluce nei Gemelli, Procione nel Cane Minore,
Capella nell'Auriga. Orione, la più bella costellazione invernale,
è caratterizzata dalle tre stelle allineate della cintura e dai luminosi
astri Betelgeuse, Rigel, Bellatrix e Saiph che ne disegnano il contorno.
Con piccoli strumenti (è sufficiente anche un buon binocolo) non è
difficile individuare la celeberrima nebulosa (M 42), situata nella
spada, poco sotto alla cintura.
Per alcune ore dopo
il tramonto è ancora possibile osservare a Ovest alcune costellazioni
che abbiamo potuto seguire per il periodo autunnale: il grande quadrilatero
di Pegaso, Andromeda con l'omonima Galassia, Perseo, la minuscola
costellazione del Triangolo, accanto all'altrettanto piccola costellazione
zodiacale dell'Ariete. Dalla parte opposta del cielo, in tarda serata
si potrà assistere al sorgere del Cancro e, successivamente, del Leone.
A Nord le costellazioni
circumpolari compongono un cerchio ideale intorno all'Orsa Minore,
con all'estremità la Stella Polare: in senso antiorario incontriamo
Cassiopea, Cefeo, il Dragone, l'Orsa Maggiore, la Giraffa.
CARTE DEL CIELO
Note
(*) Elongazione:
è la distanza angolare, ossia la lunghezza di un arco espressa in
misura angolare, di un pianeta dal Sole, o di un satellite dal suo
pianeta.
Per i pianeti interni del Sistema Solare, come Mercurio e Venere,
l'elongazione è ristretta a un campo limitato. I valori massimi che
questi pianeti possono raggiungere a est e a ovest durante ogni orbita
sono chiamati elongazione massima che per Mercurio varia da 18° a
28° secondo le circostanze, mentre per Venere varia da 45° a 48°.
Per i pianeti più lontani dal Sole, qualunque elongazione è possibile.
Un'elongazione di 90° è chiamata quadratura, di 0° congiunzione e
di 180° opposizione.
Quando la posizione di un pianeta raggiunge in direzione est la massima
distanza angolare dal Sole si dice che è alla massima elongazione
orientale, mentre quando la sua posizione giunge alla massima distanza
angolare in direzione ovest, si dice che è alla massima elongazione
occidentale.