IL CIELO
DEL MESE
- LUGLIO 2004
-
Rubrica a cura dello SCIS
UAI - UNIONE ASTROFILI
ITALIANI - www.uai.it
SCIS - Servizio per la Cultura
e l'Informazione Scientifica
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SOLE
Il giorno 20 passa dalla costellazione dei Gemelli a quella del Cancro.
- 1 luglio: il sole sorge alle 5.40; tramonta alle 20.51
- 15 luglio: il sole sorge alle 5.50; tramonta alle 20.46
- 31 luglio: il sole sorge alle 6.04; tramonta alle 20.32
Oltrepassato, il 21 giugno scorso, il Solstizio d'Estate, le giornate tornano
lentamente ad accorciarsi.
Dal 1° luglio al 31 luglio la durata del giorno diventa più breve di circa 43 minuti.
Gli orari sono espressi in Ora Legale Estiva, pari ad un'ora in più rispetto all'Ora Solare o TMEC (=Tempo Medio dell'Europa Centrale)
(Gli orari indicati sono validi per una località alla latitudine media italiana)
LUNA
Le Fasi:
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Luna piena il 2
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Ultimo quarto il 9
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Luna nuova il 17
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Primo quarto il 25
Luna piena il 31
Una curiosità del calendario: a luglio avremo due volte la Luna piena nello stesso mese.
Si tratta di un evento non molto frequente, conosciuto nel mondo anglosassone come "blue moon".
Non c'è alcuna attinenza con il colore - la luna non diventa affatto blu - tuttavia
la frase "once in a blue moon" (una volta ogni luna blu) è rimasta come espressione popolare
per indicare un evento raro.
In media si verifica ogni 2 anni e mezzo;
nel 1999 ce ne furono ben due; una nel novembre 2001.
La prossima "luna blu" sarà nel giugno 2007.
http://nssdc.gsfc.nasa.gov/planetary/lunar/blue_moon.html
http://science.nasa.gov/current/event/ast30mar99_1.htm
OSSERVABILITÀ DEI
PIANETI
Mercurio:
Si tratta di un mese poco favorevole all'osservazione del pianeta.
In effetti nell'ultima decade, precisamente il giorno 27, Mercurio raggiunge
la massima elongazione dal Sole - ad una distanza di oltre 27° dalla nostra stella - ma
questo accadrà con il pianeta molto basso sull'orizzonte,
per cui le luci del crepuscolo ne renderanno difficoltosa l'individuazione.
Venere:
dopo averlo ammirato nel rarissimo fenomeno del transito davanti al sole dello
scorso 8 giugno (resoconti delle osservazioni e gallerie fotografiche
sono consultabili su: http://divulgazione.uai.it/venus/resoconti_transito.htm),
Venere è ricomparso, luminosissimo, nei cieli orientali del mattino.
L'intervallo di osservabilità si allunga progressivamente: sarà possibile
vederlo risplendere a est prima dell'alba.
Il pianeta si trova nella costellazione del Toro.
Marte: Il pianeta abbandona, definitivamente per quest'anno, i cieli della sera.
Il giorno 10 si trova in congiunzione con Mercurio, e dopo averlo superato, si troverà ancora
più basso sull'orizzonte rispetto a quest'ultimo.
Il chiarore del crepuscolo serale ne renderà
quindi impossibile l'osservazione.
Marte percorre la costellazione del Cancro
per passare il 22 nel Leone.
Giove:
È rimasto l'ultimo pianeta luminoso visibile nelle ore serali, ma anche Giove ha i giorni contati.
Ormai l'ora del suo tramonto anticipa sempre più (a fine mese Giove tramonta prima delle 22),
limitando la migliore visibilità alle prime ore dopo il tramonto del Sole.
In questo breve
intervallo di tempo è sempre l'astro più luminoso della sera, basso sull'orizzonte ad
occidente, nella costellazione del Leone.
Saturno: Il giorno 8 sarà in congiunzione con il Sole, per cui sarà totalmente
inosservabile; solo alla fine del mese comincerà a fare timidamente comparsa nei cieli
del mattino, dove sarà osservabile per pochi minuti e Est-Nord-Est prima di sparire
tra le luci dell'alba.
Saturno si trova ancora nella parte centrale
della costellazione dei Gemelli.
Urano: L'intervallo di osservabilità continua a crescere, il pianeta sorge
poche ore dopo il tramonto del Sole, quindi rimane osservabile per quasi tutta la notte.
È comunque necessario l'uso di un telescopio o almeno un binocolo, data la sua bassa luminosità.
Urano si trova ancora nella parte centrale della costellazione dell'Acquario.
Nettuno: Sorge circa un'ora prima di Urano, quindi rispetto a quest'ultimo
le condizioni di osservabilità sono leggermente migliori: a fine mese sorge
poco dopo il tramonto del Sole, per cui è visibile per quasi tutta la notte.
È però meno luminoso di Urano, per cui è sempre necessario utilizzare una
strumentazione adeguata, un telescopio o un binocolo.
Nettuno si trova nella costellazione del Capricorno, più a occidente di
Urano e un po' più alto sull'orizzonte.
Plutone: è osservabile per quasi l'intera durata della notte,
anche se tende ad anticipare il suo tramonto, che col passare del tempo
avviene via via con maggiore anticipo rispetto all'alba.
Per individuarlo è indispensabile l'uso di un telescopio.
Si trova nella costellazione del Serpente.
CONGIUNZIONI:
Luna - Venere: chi, in queste calde notti estive, avesse occasione di ammirare
il cielo prima dell'alba, intorno alle 5 del mattino del 14 luglio potrà ammirare
lo splendore di Venere tra la stella rossa Aldebaran, nel Toro,
e una sottile falce di Luna calante
(vedi
mappa).
Luna - Giove: nelle prime ore della sera del 21 luglio la sottile falce della Luna
crescente si troverà poco al di sopra di Giove, nella costellazione del Leone
(vedi
mappa).
COSTELLAZIONI
Le corte notti dell'estate ci costringono ad attendere la tarda serata perché
la piena oscurità ci consenta di osservare chiaramente la volta celeste.
Spente le ultime luci del crepuscolo, volgiamo lo sguardo a Sud-Est ed
alziamolo fino quasi allo zenit (*).
Non sarà difficile individuare tre
stelle particolarmente brillanti.
Unendole idealmente con tre segmenti,
avremo riconosciuto il cosiddetto "Triangolo Estivo" (vedi
mappa): i tre
notissimi astri ai vertici sono Vega, Altair e Deneb. Queste stelle fanno
parte di costellazioni distinte, rispettivamente Lira, Aquila e Cigno.
Per tutta la stagione questo inconfondibile gruppo di astri si troverà ben
alto sopra le nostre teste a sovrastare il cielo d'estate.
Vega è, insieme ad Arturo del Bootes, la stella più brillante del cielo
estivo (in effetti, Arturo è impercettibilmente più luminosa).
La costellazione della Lira comprende, oltre a Vega, anche un piccolo
gruppo di 4 stelle disposte a parallelogramma. La costellazione raffigura
lo strumento musicale di Orfeo, straordinario musicista, che con esso
suonava musiche malinconiche, affranto dal dolore per la morte della
sua adorata moglie, la ninfa Euridice.
La costellazione dell'Aquila ha invece una forma a "T", e Altair ne
rappresenta la testa. L'Aquila porta i fulmini a Zeus, dio del Tuono, e
lo accompagna in molte leggende. Tra le più note, quella di Prometeo,
l'uomo che osò per primo scalare l'Olimpo, il monte degli dei, per rubare il fuoco.
Per punirlo Zeus lo legò ad una rupe e mandò l'Aquila a mangiargli il fegato.
Completa il trittico la luminosa stella Deneb della costellazione del Cigno,
detta anche Croce del Nord, per la sua forma facilmente riconoscibile.
Deneb in arabo significa coda: questa stella rappresenta infatti la
coda dell'animale in cui si trasformò Zeus per sedurre Leda.
Dalla loro unione nacquero i Gemelli (Castore e Polluce,
rappresentanti nella costellazione zodiacale), Clitennestra ed Elena,
destinata a diventare famosa come Elena di Troia.
Deneb merita un'attenzione particolare: tra le stelle brillanti del
cielo, essa è la più lontana visibile ad occhio nudo: essa dista
oltre 1600 anni luce da noi!
Questo significa che la luce che percepiamo è stata emessa
16 secoli fa, poco prima del crollo dell'Impero Romano, e dopo aver
viaggiato per anni e anni nel vuoto, solo adesso è giunta ai
nostri occhi! Per confronto, Altair dista solo 16 anni luce - 100
volte meno di Deneb - e Vega circa 27 anni luce.
Questi ultimi due
astri sono quindi luminosi principalmente per effetto della loro
distanza relativamente piccola.
Deneb è invece una cosiddetta "supergigante azzurra",
con un diametro pari a oltre 150 volte quello del Sole ed una luminosità di decine
di migliaia di volte superiore.
Abbassando lo sguardo sull'orizzonte meridionale, si
potranno riconoscere le costellazioni zodiacali.
Procedendo da Ovest verso Est, nelle prime ore della
sera si farà appena in tempo a scorgere il Leone, ormai
al tramonto, seguito dalla Vergine.
Non particolarmente appariscente
è la costellazione della Bilancia - unico oggetto inanimato tra i segni
zodiacali - mentre inconfondibile è la sagoma dello Scorpione con al
centro la rossa Antares. A Sud - Est possiamo riconoscere il Sagittario,
la cui posizione ci indica la direzione del centro della Via Lattea,
la nostra Galassia.
Ricordiamo l'Ofiuco, la 13° costellazione zodiacale,
molto estesa ma priva di stelle particolarmente luminose.
Allontanandoci dall'eclittica (**), alta nel
cielo notiamo la stella che rivaleggia in luminosità con Vega:
si tratta di Arturo, nella costellazione del Bootes.
Quest'ultima ha una caratteristica forma ad aquilone; accanto ad
essa possiamo riconoscere la piccola costellazione della Corona Boreale,
a forma di "U". Spostandoci in alto a sinistra, troviamo la costellazione di Ercole.
Nel cielo settentrionale troviamo come sempre
l'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore.
Guardando in direzione Nord,
quindi verso la Stella Polare, l'Orsa Maggiore sarà sulla sinistra,
in direzione Nord-Nord-Ovest, mentre in basso a destra possiamo
riconoscere Cassiopea e, più in alto, Cefeo.
(*) Lo Zenit è il punto più alto della sfera celeste,
proprio sopra la nostra testa: per la definizione geometrica
è il punto di intersezione tra la retta verticale passante
dal punto di osservazione e la sfera celeste.
(**) L'eclittica è il percorso apparente del Sole nell'arco
dell'anno lungo la volta celeste; geometricamente, è
l'intersezione tra quest'ultima e il piano dell'orbita terrestre.
CARTE DEL CIELO