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Rubrica di siti sulle ultime notizie 
segnalati dai partecipanti di SCIS On Line

In questa rubrica sono raccolti i links ai siti italiani e stranieri che offrono un approfondimento sulle più importanti notizie scientifiche del momento. I siti vengono segnalati nella mailing list dello SCIS, visionati dalla Redazione e proposti al pubblico con una breve introduzione sulla notizia in questione.

 


27/08/2002 - Fotografato l'asteroide che ha sfiorato la Terra il 18 agosto


 

Scoperto il 14 Luglio dal sistema di ricerca automatico Lincoln Laboratory ETS, New Mexico, i parametri orbitali ci dicono che l'asteroide denominato 2002NY40 viaggia su un'orbita che lo ha portato ad avvicinarsi alla Terra senza però nessun pericolo d'impatto.

Il massimo avvicinamento alla Terra è avvenuto alle ore 7.55 del 18 Agosto 2002 ad una distanza di 0.0035 Unità Astronomiche pari a circa 525.000 Km.

Astronomicamente parlando, la distanza, che può apparire grande rispetto a quelle a cui siamo abituati sulla Terra, riferita alle distanze astronomiche risulta piccola e si può dire che l'asteroide ci ha "sfiorato" ma senza nessuna conseguenza.

Ho osservato l'asteroide con il telescopio già verso le 00.30 del 18 Agosto vicino M71 nella Sagitta e muovendosi velocemente ha attraversato le costellazioni della Sagitta, Vulpecula, Lira ed Ercole, nell'arco di poche ore. E' stato emozionante vederlo volare tra le stelle e allo stesso tempo pensare che, sempre astronomicamente parlando, era dietro l'angolo. Mentre si muoveva nel campo del telescopio, la sensazione di impotenza era veramente grande. Se quel puntino luminoso avesse viaggiato su un'orbita leggermente diversa l'impatto sarebbe stato inevitabile. Anche mia moglie ha avuto un brivido di paura quando le ho spiegato come stavano le cose mentra con l'occhio seguiva l'asteroide muoversi velocemente tra le stelle.


La linea continua al centro della cartina mostra la traiettoria apparente dell'asteroide 2002NY40 nelle ore tra la mezzanotte e le 7.55 del 18 Agosto 2002

Di seguito ci sono due riprese fatte la notte tra il 17 e il 18 Agosto 2002.

La prima che mostra l'asteroide vicino M71 nella Sagitta è stata fatta alle ore 23.39 Tempo Locale del 17 con un teleobiettivo di 200 mm in parallelo al telescopio e 3 minuti di esposizione.

 

La seconda foto è stata fatta alle ore 01.18 Tempo Locale del 18 Agosto sempre con gli stessi strumenti ma 5 minuti di esposizione. L'asteroide si trovava nella costellazione della Vulpecula.





Questo pianetino è stato scoperto solo un mese prima del suo passaggio ravvicinato. E' un NEO (Near Earth Object) e poteva essere molto pericoloso se la sua orbita avesse incrociato quella della Terra. Con i suoi 800 metri di diametro un impatto con la Terra avrebbe provocato danni irreversibili. D'altra parte cosa avremmo potuto fare?

Ma quali rischi corriamo?

Gli asteroidi come le comete vengono scoperti attraverso riprese CCD o fotografiche, ma anche visulamente. In tutto il mondo ci sono pochi sistemi automatici che quasi quotidianamente riprendono porzioni di cielo alla ricerca di nuovi asteroidi o comete, ma molti astronomi non profesionisti che collaborano a queste ricerche.

Una volta individuato l'oggetto, si procede a misurare la sua posizione astrometrica. In pratica con l'ausilio di programmi e atlanti stellari molto precisi (vedi USNO A2), si ottengono le posizioni in AR (Ascensione Retta) e DECL (Declinazione).

La procedura è la stessa sia per le comete che per gli asteroidi. Le misure astrometriche vengono inserite in programmi specialistici che, usando le leggi della meccanica celeste, forniscono un'orbita preliminare. Tenendo conto che durante le prime notti le posizioni dell'oggetto sono poche, l'orbita non può essere considerata attendibile, ma serve per trovare l'oggetto nelle notti succesive entro il limite degli errori sperimentali, che in prima battuta sono anche rilevanti.
(Sono molti i casi in cui l'oggetto viene perso, soprattutto se sono dei NEO che viaggiano velocemente)

L'MPC intanto si preoccupa di inserire l'oggetto nella pagina che raggruppa gli oggetti in attesa di conferma, così tutti gli osservatori del mondo, compresi i molti astronomi non profesionisti, possono ottenere altre osservazioni e altre misure astrometriche.

Se l'oggetto non viene perso, nell'arco di pochi giorni si possono avere sufficienti misure astrometriche per calcolare un'orbita molto vicina a quella reale.

All'aumentare delle misure astrometriche diminuiscono gli errori e l'orbita diventa sempre più precisa.

Nel caso dell'asteroide denominato 2002NT7, i passaggi seguiti per definire l'orbita sono stati quelli descritti. Quando è stato dato l'allarme, le posizioni astrometriche erano poche e quindi l'orbita non era stata ben definita.

Con il passare dei giorni si è potuto notare che il pericolo di impatto previsto per il mese di febbraio del 2019 diminuiva in quanto l'orbita sempre più precisa poneva l'asteroide ad una distanza di circa 28.000.000 di Km per la data prevista.

Inoltre, estrapolando all'indietro le effemeridi, abbiamo già avuto un passaggio ravvicinato nel febbraio del 1980 alla stessa distanza senza che nessuno se ne accorgesse.

Il problema del calcolo dell'orbita è legato strettamente agli errori che si commettono quando si misurano le posizioni di un corpo celeste. Se la sua distanza dalla Terra e dal Sole è sufficientemente grande, allora il suo moto sarà lento percui è più facile ritrovarlo e si ha tutto il tempo per calcolare un'orbita molto precisa ed in particolare si ha la possibilità di tenere conto anche delle possibili perturbazioni dovute ad incontri ravvicinati con i altri pianeti.

Queste perturbazioni possono modificare l'orbita, ma le leggi della fisica consentono di sapere in modo preciso quali sono anche le più piccole variazioni.

Tenendo conto che sono molto più numerosi gli asteroidi rispetto alle comete, questo ci fa pensare che, anche se minima, la probabilità di impatto di un asteroide con la Terra esiste cioè non è nulla, mentre con una cometa è quasi zero (questo non vuol dire che non può succedere).

Analizzando quindi i due oggetti sopra citati, possiamo dire che il caso dell'asteroide 2002NY40 è molto diverso da quello di 2002NT7.

Nel primo, se l'asteroide si fosse trovato su un'orbita di impatto, certamente un mese di tempo sarebbe stato sufficiente solo a dire qualche preghiera per chi crede in un qualche Dio.

Nel secondo caso invece forse il tempo sarebbe stato sufficiente per prendere qualche misura difensiva.

Ma che tipo di misura?

Bisogna dire che attualmente siamo impreparati e non vi sono progetti, almeno stando a quello che ci propinano i potenti della Terra, che poi di fronte a questi eventi tanto potenti non sono, in grado di attivare una qualsiasi misura di difesa.

La questione è che a spaventarci non deve essere l'asteroide tipo 2002NT7, o quelli che sono stati scoperti e di cui si conosce l'orbita in modo molto preciso e che vengono seguiti costantemente, e non deve spaventerci neanche il fatto che la percentuale di quelli scoperti è minima.

Il problema essenziale è che i potenti della Terra non si sono resi ancora conto che un eventuale scudo difensivo per essere messo a punto forse necessita di un tempo superiore ai 17 anni che ci separano da 2002NT7 che per "fortuna"ormai è innocuo.

L'uomo deve avere più paura di se stesso perchè ha gli occhi ma non vuole vedere al di là del proprio naso.

Toni Scarmato
Associazione Astronomica San Costantino di Briatico
Calabria, Italy

Laureato in Astrofisica all'Università di Bologna nel 1988
Ricercatore Teorico sulla Formazione Stellare
Ricercatore visuale di Comete, Asteroidi, Novae, Supernovae e Stelle Variabili Caccatore di comete nelle immagini SOHO (11 Scoperte)

 

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