Segnalazioni stampa

pubblicato il 10 ottobre 2004

Astronomi non professionisti a Piombino, per un convegno di tre giorni, denso e affollato. Cosa ne è uscito? Il programma del nuovo direttivo rimane quello di dare battaglia alle false credenze astrologiche, testimonianze di credulità e di ignoranza sbandierate su tutti i "media" dall'alba al tramonto; altro punto essenziale, quello di sostenere, sia in sede nazionale che locale, tutte le iniziative volte a contenere l'inquinamento luminoso, l'ultimo venuto alla ribalta ma non certo il meno grave fra i vari attentati all'ambiente. Queste (ma non le sole) le linee direttive che si è messe davanti il nuovo consiglio, uscito dal congresso che si è appena concluso, trentasettesimo della serie e da classificare fra i meglio riusciti, questa volta che gli era stata dedicata una giornata in più, dal giovedì alla domenica.
Agli obiettivi appena detti, fortemente sottolineati nella relazione del presidente Emilio Sassone Corsi, che ha avuto l'unanimità dei consensi, si accompagnano naturalmente altri buoni propositi: nel senso di accrescere le iniziative per la didattica e i collegamenti con la scuola (tre ragazze, è molto significativo, le vincitrici del concorso "Una stella sul diploma"), di moltiplicare le iniziative di divulgazione nella società (anche qui un concorso per "Astroiniziative" ha visto premiate con un telescopio ciascuna sette associazioni, tutte della provincia, da Brescia sino a Catania e Decollatura (Catanzaro); di aumentare le sezioni di ricerca, mettendoci anche la radioastronomia, una volta fuori portata per gli amatori del cielo; di organizzare iniziative di turismo celeste, come la crociera mediterranea proposta per l'eclissi solare del marzo 2006 in Libia e Egitto; di migliorare i collegamenti con gli ambientalisti, lavorando perchè i numerosi Parchi naturali offrano occasioni all'osservazione dei fenomeni celesti.Per realizzare tutte queste notevoli cose, occorre che si mobilitino le 300 associazioni astrofile che costellano il territorio nazionale, di cui una buona metà aderiscono direttamente all'UAI; accrescere il numero dei soci, attualmente in crescita e valutati attorno ai 1600; guadagnarsi più spazio sui "media" come tramite non rinunciabile verso il gran pubblico. Un buon appoggio, in concreto, si è già avuto in occasione di fatti celesti più vicini alla sensibilità della gente, ma certamente ci sono margini per ottenere di più e di meglio, con informazioni e appoggi tempestivi.
Non dimentichiamo, comunque, che tutto ciò viene da volontari, sia pure ricchi di iniziative e pronti a pagare di persona; non basta, serve l'appoggio degli Enti locali, che talvolta disperdono risorse in cose banalissime, ma che in casi felici - Piombino fra questi - hanno aiutato i Gruppi locali di amatori a realizzare, attrezzare, ampliare, i loro osservatori, che meritano tutela come quelli professionali quando impegnati per la didattica e la divulgazione. L'accoppiata ideale è quella Osservatorio-Planetario, e un ottimo esempio viene dalla ricostruzione appena terminata del Planetario di Venezia Lido, già donato dagli astrofili al Comune e adesso rifatto e ampliato con comune impegno.
Per i rapporti con la Scuola, direi che nessuno può permettersi di ignorare esempi come quello di un diciaassettenne di Taranto, Fabio Pacucci, che si è collegato con Vibo Valentia e poi con Perth in Australia per ricavarne col calcolo matematico, su quella base, la parallasse, ossia la distanza della Luna e del Sole. A giovani così vanno aperte le braccia, in questa nostra società distratta e frettolosa, che si balocca - appunto - con gli oroscopi da salotto e ha scacciato le stelle dal cielo con l'illuminazione fastosa e irrazionale di città e borgate.
Occorre una legge nazionale che regoli queste cose, accanto alle dieci regolamentazioni già varate da dieci Regioni, per metà dell'Italia (in cui non c'è ancora la Sicilia). E, fatte le norme, occorrerà chi le faccia rispettare a colpi di diffide, come fa molto bene a Frosinone e in tutto il Lazio il nostro amico Di Sora, nuovo vicepresidente UAI.

Luigi Prestinenza