IL CIELO DEL MESE
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AGOSTO 2003 -

 

SOLE

Il giorno 11 passa dalla costellazione del Cancro a quella del Leone.

  • 1 agosto: il sole sorge alle 6.05; tramonta alle 20.31
  • 15 agosto: il sole sorge alle 6.19; tramonta alle 20.13
  • 31 agosto: il sole sorge alle 6.36; tramonta alle 19.48


Nel corso del mese le giornate si accorciano di circa 1 ora e 13 minuti per una località alla latitudine media italiana.

Gli orari sono espressi in Ora Legale Estiva, pari ad un'ora in più rispetto all'Ora Solare o TMEC (=Tempo Medio dell'Europa Centrale)
(Gli orari indicati sono validi per una località alla latitudine media italiana)

 

LUNA

Le Fasi:

  • Primo quarto il 5

  • Luna piena il 12

  • Ultimo quarto il 20

  • Luna nuova il 27

 

OSSERVABILITÀ DEI PIANETI

Mercurio: benchè il giorno 14 il pianeta si trovi alla massima elongazione (*) (distanza angolare) dal Sole, pari a oltre 27°, l'osservabilità è compromessa dalla bassa inclinazione del piano dell'orbita sull'orizzonte.
In pratica Mercurio percorre un tratto di cielo mantenendosi sempre molto basso nel cielo occidentale, dove possiamo tentare di scorgerlo dopo il tramonto del Sole.
A fine mese sarà così basso sull'orizzonte da non essere praticamente individuabile.

Venere: Inosservabile: il giorno 18 si trova in congiunzione con il Sole, nella costellazione del Leone.
Per rivederlo chiaramente nei cieli serali dovremo attendere il mese di ottobre.

Marte: Dopo mesi di attesa, è giunto il momento dell'evento astronomico dell'anno:
la "Grande Opposizione" di Marte.
In questo periodo Marte sarà l'astro più luminoso del cielo estivo: il pianeta si troverà alla più breve distanza dalla Terra mai raggiunta da migliaia di anni: meno di 56 milioni di km.!
Anche il suo diametro apparente sarà particolarmente elevato, e con un telescopio sarà possibile riconoscere numerosi dettagli della superficie, come la chiara e brillante calotta polare Sud. Ricordiamo che l'opposizione rappresenta quella configurazione in cui due corpi celesti sono separati da una distanza angolare di 180°, si trovano cioè diametralmente opposti l'uno all'altro sulla volta celeste.
Quindi si può affermare approssimativamente che quando il Sole tramonta a occidente, simultaneamente si vedrà Marte elevarsi sul cielo orientale e restare quindi visibile tutta la notte.
A inizio mese Marte sorge ancora un po' più tardi del tramonto del Sole, per cui si dovrà aspettare qualche ora per osservarlo in condizioni ottimali ben alto in cielo.
La migliore visibilità avrà luogo a fine mese.

Riassumiamo le date fondamentali:

27 agosto: minima distanza Marte - Terra, pari a 55.758.000 km circa

28 agosto: Marte e Sole in opposizione (a 180° di differenza di longitudine).
Il pianeta si trova nella parte centrale della costellazione dell'Acquario. (v. mappa).

Approfondimenti: http://pianeti.uai.it/

Giove: pochi giorni dopo Venere, esattamente il 22, anche Giove si troverà in congiunzione con il Sole.
È quindi del tutto inosservabile.
Potremo rivederlo prima dell'alba all'inizio del prossimo Autunno.

Saturno: Lo si può scorgere a Oriente nelle ultime ore della notte, poiché sorge intorno alle tre e mezza del mattino a inizio mese e poco prima delle due alla fine.
Si trova nella costellazione dei Gemelli.

Urano: L'osservabilità è sostanzialmente analoga a quello di Marte, dato che anche Urano si trova al centro della costellazione dell'Acquario, appena più in alto e alla destra del "pianeta rosso".
Urano sarà in opposizione al Sole il giorno 24.
Ovviamente la sua luminosità è estremamente inferiore rispetto a Marte, per cui per individuarlo è consigliabile un telescopio o almeno un buon binocolo.

Nettuno: Per la sua osservabilità valgono praticamente le stesse considerazioni fatte per Marte e per Urano.
Si trova infatti poco a ovest di quest'ultimo, nella costellazione del Capricorno; sorge circa un'ora prima di Nettuno e anch'esso, il 4 agosto, viene a trovarsi in opposizione con il Sole.
Per la sua bassa luminosità è visibile solo con l'uso di un telescopio.

Plutone: Si trova nella costellazione dell'Ofiuco, a Nord dello Scorpione. Rimane sopra l'orizzonte solo per alcune ore, prima di tramontare a Sud-Ovest.
L'intervallo di osservabilità si riduce progressivamente: a fine mese il pianeta tramonta intorno alla mezzanotte.
È comunque un astro alla portata solo dei telescopi di una certa potenza.


Approfondimento

Le effemeridi dei pianeti

Rubrica a cura del sito " ADASTRON"

Le effemeridi dei pianeti del mese di agosto sono consultabili alla pagina web:
http://digilander.libero.it/adastron/agosto03.htm  

 

CONGIUNZIONI


Luna - Marte: la notte fra il 13 e il 14 il disco lunare (è Luna Piena il 12) si troverà a sinistra dello splendente Marte, nella costellazione dell'Acquario, come mostrato dalla mappa. (vedi mappa).

 

SCIAMI METEORICI

Le Perseidi:

Sono conosciute comunemente come "Le Stelle Cadenti di San Lorenzo", ricorrenza che cade il 10 agosto, ma è noto che il massimo del più famoso sciame di meteore si è in realtà spostato in avanti di quasi 2 giorni.
Per apprezzare al meglio lo spettacolo della "pioggia" di stelle cadenti è necessario quindi prolungare le osservazioni alle notti tra l'11 e il 12 agosto e tra il 12 e il 13.
Lo sciame è attivo per diversi giorni, dal 17 luglio al 24 agosto, ma a cavallo del giorno 12 la Terra attraversa la parte più densa della nube di detriti lasciati lungo la propria orbita dalla cometa Swift-Tuttle, alla quale dobbiamo l'origine del fenomeno.

Il nome di "Perseidi" è legato alla posizione sulla volta celeste del punto - detto "Radiante" - dal quale appaiono provenire le meteore, situato nella costellazione del Perseo.
La probabilità di osservare un maggior numero di meteore si ha quando il Radiante, nel caso specifico quindi la costellazione del Perseo, è alto nel cielo, il che avviene nella seconda parte della notte.

Purtroppo quest'anno la Luna disturberà non poco le osservazioni, dato che sarà Luna Piena proprio il giorno 12.
In condizioni ideali, con un cielo molto buio (e senza Luna), lontano da fonti di illuminazione artificiale, sarebbe possibile osservare oltre un centinaio di meteore all'ora.

(rimandiamo alle note scientifiche per alcuni approfondimenti sull'argomento)

Contatti: Sezione Meteore UAI http://meteore.uai.it/

Consigli pratici per osservare le Perseidi:

Le condizioni di osservazione delle Perseidi del prossimo agosto non saranno favorevoli, dato che ci sarà Luna Piena poco meno di un giorno prima della massima attività dello sciame.
Il maggior numero effettivo di Perseidi si avrà nella notte del 12/13 agosto, specie nella seconda parte della notte, quando il radiante, situato a 2 gradi NE dalla stella Eta del Perseo, sarà più alto sopra l'orizzonte.
La frequenza, rapportata allo zenit, che in condizioni ottimali dovrebbe essere di oltre un centinaio di Perseidi ogni ora, risulterà ridotta a circa un terzo a causa del chiarore lunare, poichè chi osserva vedrà soltanto le meteore più brillanti e non quelle di debole luminosità.
Nelle notti vicine al plenilunio sarà meglio osservare in senso opposto al radiante, verso nordovest di prima notte e verso nord est nella seconda parte della notte. Il radiante sarà osservabile alle nostre latitudini mediamente dalle 22h circa, alquanto basso sull'orizzonte (poco più di 20 gradi), fino alle prime luci del crepuscolo mattutino (verso le 5h circa), quando il radiante sarà alla maggiore altezza (oltre 65 gradi). Un buon numero di Perseidi sarà comunque presente anche nelle notti che precedono e seguono il massimo del 12/13.
Dal 7 agosto si potranno osservare mediamente già 3-4 Perseidi/ora, e il numero delle apparizioni aumenterà proporzionalmente di notte in notte. È da tener in conto anche che nello stesso tempo saranno attivi parecchi sciami eclitticali, che contribuiranno ad alzare il livello generale di attività, e che inoltre non di rado dalle stesse regioni di cielo vengono avvistate meteore sporadiche luminosissime, come nei casi più recenti del 12 agosto 1998 e del 12 agosto 2002.
Nel sito della Sezione Meteore della UAI meteore.uai.it si potranno avere informazioni e indicazioni sulle metodologie osservative.
Alla stessa organizzazione potrà essere spedita copia dei dati osservativi sia di meteore che di bolidi.

Dati forniti dalla Sezione Meteore UAI
http://meteore.uai.it
meteore@uai.it

COSTELLAZIONI

In una notte senza Luna, attendiamo lo spengersi delle ultime luci del crepuscolo e volgiamo lo sguardo verso Sud, appena a sinistra di Marte.
Ci troviamo nel Sagittario, costellazione che occupa la zona della volta celeste nella quale è situato il centro della nostra galassia, la Via Lattea.
Da quell'area si origina un fiume di stelle che si estende tutto intorno a noi e che possiamo seguire alzando lo sguardo andando in alto e verso sinistra, attraverso il Triangolo Estivo - ovvero le costellazioni dell'Aquila, della Lira e del Cigno (v. Cielo di Luglio).

Se già ad occhio nudo possiamo apprezzare e intuire l'immensità del disco di stelle, oltre 100 miliardi, in cui siamo immersi, già con un binocolo il numero di astri visibili è incalcolabile, e innumerevoli sono le nebulose e gli ammassi stellari che si possono scorgere.
Con un telescopio possiamo poi trovare una vera miniera di oggetti del cielo, splendidi soggetti per gli appassionati di astrofotografia.

Rimanendo lungo la fascia zodiacale, nelle prime ore della sera c'è ancora tempo per riconoscere le costellazioni della Bilancia e dello Scorpione che si avviano al tramonto verso occidente; a Sud - Est troviamo invece il Capricorno e l'Acquario, costellazioni relativamente grandi ma prive di stelle brillanti e difficilmente riconoscibili senza l'ausilio di una carta del cielo.

A Nord-Ovest la brillante stella Arturo contende a Vega il primato di astro più luminoso: essa fa parte del Bootes, dall'inconfondibile forma ad aquilone. Alla sua sinistra, la piccola costellazione della Corona Boreale.

Vega, che già sappiamo riconoscere come uno dei vertici del Triangolo Estivo, insieme a Deneb e Altair, nelle prima parte della notte si trova prossima allo Zenit, proprio sopra le nostre teste, e costituisce un buon punto di riferimento per proseguire il riconoscimento delle altre costellazioni.
Partendo da Vega e spostandoci verso Ovest possiamo individuare la costellazione di Ercole; più in basso, tra Vega e Antares (la stella più luminosa dello Scorpione) è situata l'ampia ma poco appariscente costellazione dell'Ofiuco.
Ancora nei pressi del Triangolo Estivo, in particolare nelle notti non disturbate dalla luce della Luna, possiamo cimentarci nel riconoscimento delle costellazioni minori, come la Freccia - tra il Cigno e l'Aquila - o il Delfino, facilmente individuabile per la sua forma a rombo.
In direzione Nord, la Stella Polare è come sempre al centro della famiglia delle Costellazioni Circumpolari. L'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore sono accompagnate, procedendo in senso antiorario, dal Dragone, da Cefeo e, con la caratteristica forma a "W", Cassiopea.

Infine a Est vedremo sorgere il grande quadrilatero di Pegaso, seguito da Andromeda e Perseo, che ritroveremo protagonisti dei cieli autunnali.
Ricordiamo che nel Perseo si trova il "radiante" (v. paragrafo precedente) dello sciame di meteore detto appunto delle "Perseidi".



CARTE DEL CIELO

 

Sfondo
Nero

Sfondo
Bianco

Dettaglio della carta

Orizzonte Nord 15 agosto ore 22:00
Orizzonte Sud 15 agosto ore 22:00
Orizzonte Ovest 15 agosto ore 22:00
Orizzonte Est 15 agosto ore 22:00
Zenit 15 agosto ore 22:00
Congiunzione Luna-Marte 13 agosto ore 23:00

(*) 1 Elongazione - Distanza angolare di un pianeta dal Sole, o di un satellite dal suo pianeta.
Per i pianeti interni del Sistema Solare, come Mercurio e Venere, l'elongazione è ristretta a un campo limitato.
I valori massimi che questi pianeti possono raggiungere a est e a ovest durante ogni orbita sono chiamati elongazione massima che per Mercurio varia da 18° a 28° secondo le circostanze, mentre per Venere varia da 45° a 48°.
Per i pianeti più lontani dal Sole, qualunque elongazione è possibile.
Un'elongazione di 90° è chiamata quadratura, di 0° congiunzione e di 180° opposizione.
Quando la posizione di un pianeta raggiunge in direzione est la massima distanza angolare dal Sole si dice che è alla massima elongazione orientale, mentre quando la sua posizione giunge alla massima distanza angolare in direzione ovest, si dice che è alla massima elongazione occidentale.

NOTE SCIENTIFICHE

GLI SCIAMI METEORICI

1) Le stelle cadenti (scientificamente "meteore") sono fenomeni naturali prodotti dall'ingresso nell'atmosfera terrestre di un corpuscolo solido detto meteoroide.
Questo, con una velocità tipica di qualche decina di km/s, entrando nell'alta atmosfera si riscalda per attrito e si disintegra completamente in una polvere finissima.
I meteoroidi che raggiungono il suolo si dicono meteoriti. La luce emessa dalla meteora è dovuta dalla ricombinazione elettronica dell'aria che viene ionizzata dal corpo incandescente, secondo un meccanismo analogo a quello dei tubi al neon.

2) Ogni notte si osservano in media una decina di meteore l'ora, ma si possono avere fenomeni di alta attività meteorica detti "sciami" che si ripresentano sempre alla stessa data.
La ragione di questo comportamento è che i meteoroidi possono trovarsi in vere e proprie (rarefattissime) "nubi" dislocate in un ben determinato punto dell'orbita terrestre: in questo modo, ogni volta che la terra attraversa quel punto della propria orbita (quindi sempre lo stesso giorno dell'anno), si ha la pioggia di stelle cadenti.
Si conoscono alcune centinaia di sciami meteorici e ogni anno ne vengono scoperti di nuovi, di debolissima attività, soprattutto grazie alle osservazioni di astrofili.


3) La combinazione del moto di rivoluzione terrestre attorno al sole e di quello proprio delle meteoriti (anch'esse orbitanti attorno al sole) fa sì che l'osservatore abbia l'impressione di vedere le scie delle stelle cadenti provenire da un preciso punto fra le stelle.
Tale punto si chiama RADIANTE.
La costellazione in cui si trova tale radiante dà il nome allo sciame.
Quindi le "Leonidi" hanno il radiante nella costellazione del Leone, e le "Lacrime di San Lorenzo" del 12 agosto, che appaiono provenire dalla costellazione del Perseo, si chiamano Perseidi.
Va sottolineato che non esiste alcuna relazione fisica tra costellazione e sciame meteorico: si tratta di una sovrapposizione prospettica.

4) La reale origine dei meteoriti è legata al Sistema Solare.
In particolare, le comete, corpi freddi grandi una decina di chilometri, ad ogni passaggio vicino al sole, possono perdere una considerevole percentuale della propria massa sotto forma di particelle meteoriche andando incontro ad una sorta di "morte6quot; per consunzione, che avviene tipicamente dopo qualche decina di passaggi vicino al sole.
Lungo la loro orbita, allora, iniziano a disperdersi dei frammenti che continuano a rivolvere attorno al Sole per millenni.
Sono tali "sciami6quot; di piccoli frammenti a produrre molte piogge meteoriche.

5) Il modo migliore per osservare una pioggia meteorica è quello di sedersi comodamente su di una sdraio, e mantenere lo sguardo verso il cielo (magari cercando di allontanarsi dalle città dove l'inquinamento luminoso può svilire la spettacolarità del fenomeno).
Non esiste una direzione preferibile in cui guardare, ma si può consigliare di osservare dalla parte dove si troverà il radiante: nel caso delle Perseidi, a nord-est nella seconda metà della notte. [back]

Con la consulenza di:
Unione Astrofili Italiani - Sezione Meteore
UAI website: http://www.uai.it/sez_met

Indice cielo del mese