IL CIELO DEL MESE
- AGOSTO 2004
-
Rubrica a cura dello SCIS
UAI - UNIONE ASTROFILI
ITALIANI - www.uai.it
SCIS - Servizio per la Cultura
e l'Informazione Scientifica
http://scis.uai.it scis@uai.it
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SOLE
Il giorno 10 passa dalla costellazione del Cancro a quella del Leone.
- 1 agosto: il sole sorge alle 6.05; tramonta alle 20.30
- 15 agosto: il sole sorge alle 6.20; tramonta alle 20.12
- 31 agosto: il sole sorge alle 6.37; tramonta alle 19.47
Nel corso del mese le giornate si accorciano di
circa 1 ora e 15 minuti per una località alla latitudine media italiana.
Gli orari sono espressi in Ora Legale Estiva, pari ad un'ora in più rispetto
all'Ora Solare o TMEC (=Tempo Medio dell'Europa Centrale)
(Gli orari indicati sono validi per una località alla latitudine media italiana)
LUNA
Le Fasi:
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Ultimo quarto il 7
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Luna nuova il 16
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Primo quarto il 23
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Luna piena il 30
OSSERVABILITÀ DEI
PIANETI
Mercurio:
il pianeta è praticamente inosservabile per tutto il mese.
Il giorno 23 sarà in congiunzione con il Sole.
Dovremo attendere la seconda settimana di settembre per
rivederlo nel cielo del mattino.
Venere:
L'orario non è dei più agevoli, ma circa due ore prima dell'alba
si può assistere al suggestivo apparire dell'astro del mattino
in tutto il suo splendore. Lo si vedrà sorgere a Est-Nord-Est ed elevarsi
luminosissimo sull'orizzonte, fino a che le luci del crepuscolo mattutino
prenderanno il sopravvento. Il pianeta attraverserà nel corso del mese
diverse costellazioni: il giorno 4 passa dal Toro ad Orione,
il giorno 13 entra nei Gemelli.
Marte: sono ormai lontani i fasti della "Grande Opposizione"
dello scorso anno. Marte si sta avviando verso la congiunzione con
il Sole; nascosto ai nostri occhi dalla luce del crepuscolo serale,
per alcuni mesi sarà del tutto inosservabile.
Giove:
Anche il pianeta gigante è giunto ormai al termine di un lungo
periodo di osservabilità serale. La volta celeste in questa
parte finale dell'estate si presenta nelle prime ore della notte
priva di pianeti luminosi visibili ad occhio nudo.
All'inizio del mese, dopo il tramonto del Sole,
potremo ammirare un'ultima volta Giove per circa mezz'ora.
Nelle settimane successive, anticipando sempre più il suo tramonto,
anche il grande pianeta gassoso
scomparirà nel chiarore della luce solare.
Potremo rivederlo prima dell'alba all'inizio del prossimo Autunno.
Giove il giorno 25 passa dalla costellazione del Leone alla Vergine.
Saturno: Dopo il periodo di inosservabilità susseguente
alla recente congiunzione con il Sole, Saturno è ricomparso nel
cielo mattutino. Lo si può individuare poco prima dell'alba,
sull'orizzonte orientale, in basso a sinistra rispetto a Venere,
nella costellazione dei Gemelli.
Urano: questo mese di agosto segna il periodo di migliore
osservabilità per questo lontano pianeta. Il giorno 27 si verifica
infatti l'opposizione al Sole, configurazione che consente di osservarlo
per l'intera notte. Mentre il Sole tramonta, Urano sorge dalla parte
opposta della volta celeste. La luminosità del pianeta è comunque
al di sotto della soglia accessibile all'occhio nudo; è quindi sempre
necessario l'uso del telescopio. Urano si trova ancora nella parte
centrale della costellazione dell'Acquario.
Nettuno: Come nei mesi precedenti, le condizioni di
osservabilità sono ancora molto simili a quelle di Urano;
lo possiamo trovare poco a ovest di quest'ultimo, nella
costellazione del Capricorno. Anche Nettuno si troverà
in opposizione al Sole, il giorno 6.
Per la sua bassa luminosità è visibile solo con l'uso di un telescopio.
Plutone: è osservabile nel corso della prima metà
della notte e continua ad anticipare il suo tramonto, che
col passare del tempo avviene via via con maggiore anticipo
rispetto all'alba. Per individuarlo è indispensabile l'uso di un telescopio.
Si trova nella costellazione del Serpente.
"LE NOTTI DELLE STELLE" (10 - 12 agosto)
Come ogni anno, la UAI promuove su tutto il territorio nazionale l'iniziativa
"Le Notti delle Stelle", in occasione delle quali le associazioni
locali organizzeranno una rete di siti allestiti per le osservazioni pubbliche.
Un'occasione imperdibile per passare una serata dedicata all'osservazione
del cielo estivo e delle meteore dello sciame delle Perseidi.
Notizie sulle manifestazioni sono consultabili alle pagine della Commissione Divulgazione UAI:
http://divulgazione.uai.it
(Rubrica "Astroiniziative")
Lo sciame meteorico delle Perseidi:
Le "stelle cadenti" di agosto sono conosciute comunemente anche
come "Lacrime di San Lorenzo", ricorrenza che cade il
10 agosto, ma è noto che il massimo del più famoso sciame di
meteore si è in realtà spostato in avanti di quasi 2 giorni.
Per apprezzare al meglio lo spettacolo della "pioggia"
di stelle cadenti è necessario quindi prolungare le osservazioni
alle notti tra l'11 e il 12 agosto e tra il 12 e il 13.
Lo sciame è attivo per diversi giorni, dal 17 luglio al 24 agosto,
ma la notte del giorno 11, intorno alle ore 23, la Terra attraversa
la parte più densa della nube di detriti lasciati lungo la
propria orbita dalla cometa Swift-Tuttle, alla quale dobbiamo
l'origine del fenomeno.
Il nome di "Perseidi" è legato alla posizione sulla volta
celeste del punto - detto "Radiante" - dal quale appaiono
provenire le meteore, situato nella costellazione del Perseo.
La probabilità di osservare un maggior numero di meteore
si ha quando il Radiante, nel caso specifico quindi la
costellazione del Perseo, è alto nel cielo, il che avviene
nella seconda parte della notte.
Quest'anno la Luna non disturberà le osservazioni: le
premesse per delle proficue notti osservative sono quindi buone.
In condizioni ideali, con un cielo molto buio,
lontano da fonti di illuminazione artificiale,
sarebbe possibile osservare oltre un centinaio di meteore all'ora.
In realtà se ne vedranno meno perché al momento del
massimo dello sciame (la sera dell'11 agosto) il
radiante sarà ancora piuttosto basso sull'orizzonte.
Per un approfondimento v. Note Scientifiche e
http://divulgazione.uai.it/perseidi/nottedellestelle2004.htm
(In collaborazione con: Sezione Meteore UAI -
http://meteore.uai.it
- meteore@uai.it )
CONGIUNZIONI:
Luna - Venere: con la scomparsa dei pianeti dal cielo serale
non sono molte le opportunità di assistere ad incontri ravvicinati
tra la Luna e i pianeti.
Per chi avesse l'occasione di osservare il cielo prima dell'alba,
magari dopo una notte trascorsa ad osservare le meteore dello
sciame delle Perseidi, al mattino del giorno 12
si potrà ammirare una falce di luna calante a sinistra di
Venere, mentre più in basso si vedrà sorgere Saturno.
(vedi
mappa).
COSTELLAZIONI
In una notte senza Luna, attendiamo lo spengersi delle ultime
luci del crepuscolo e volgiamo lo sguardo verso Sud.
Ci troviamo nel Sagittario, costellazione che occupa la
zona della volta celeste nella quale è situato il centro
della nostra galassia, la Via Lattea.
Da quell'area si origina un fiume di stelle che si estende
tutto intorno a noi e che possiamo seguire alzando lo sguardo
andando in alto e verso sinistra, attraverso il Triangolo
Estivo - ovvero le costellazioni dell'Aquila, della
Lira e del Cigno (v. Cielo di Luglio).
Se già ad occhio nudo possiamo apprezzare e intuire l'immensità
del disco di stelle, oltre 100 miliardi, in cui siamo immersi,
già con un binocolo il numero di astri visibili è incalcolabile,
e innumerevoli sono le nebulose e gli ammassi stellari che si
possono scorgere.
Con un telescopio possiamo poi trovare una vera miniera di
oggetti del cielo, splendidi soggetti per gli appassionati di astrofotografia.
Rimanendo lungo la fascia zodiacale, nelle prime ore della
sera c'è ancora tempo per riconoscere le costellazioni della
Bilancia e dello Scorpione che si avviano al tramonto verso
occidente; a Sud - Est troviamo invece il Capricorno e l'Acquario,
costellazioni relativamente grandi ma prive di stelle brillanti
e difficilmente riconoscibili senza l'ausilio di una carta del cielo.
A Nord-Ovest la brillante stella Arturo contende a Vega il
primato di astro più luminoso: essa fa parte del Bootes,
dall'inconfondibile forma ad aquilone. Alla sua sinistra,
la piccola costellazione della Corona Boreale.
Vega, che già sappiamo riconoscere come uno dei vertici
del Triangolo Estivo, insieme a Deneb e Altair, nelle
prima parte della notte si trova prossima allo Zenit,
proprio sopra le nostre teste, e costituisce un buon
punto di riferimento per proseguire il riconoscimento
delle altre costellazioni.
Partendo da Vega e spostandoci verso Ovest possiamo
individuare la costellazione di Ercole; più in basso,
tra Vega e Antares (la stella più luminosa dello Scorpione)
è situata l'ampia ma poco appariscente costellazione dell'Ofiuco.
Ancora nei pressi del Triangolo Estivo, in particolare nelle
notti non disturbate dalla luce della Luna, possiamo
cimentarci nel riconoscimento delle costellazioni minori,
come la Freccia - tra il Cigno e l'Aquila - o il Delfino,
facilmente individuabile per la sua forma a rombo.
In direzione Nord, la Stella Polare è come sempre al
centro della famiglia delle Costellazioni Circumpolari.
L'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore sono accompagnate,
procedendo in senso antiorario, dal Dragone, da Cefeo e,
con la caratteristica forma a "W", Cassiopea.
Infine a Est vedremo sorgere il grande quadrilatero di
Pegaso, seguito da Andromeda e Perseo, che ritroveremo
protagonisti dei cieli autunnali.
Ricordiamo che nel Perseo si trova il "radiante"
(v. paragrafo precedente) dello sciame di meteore
detto appunto delle "Perseidi".
CARTE DEL CIELO
NOTE SCIENTIFICHE
GLI SCIAMI METEORICI
1) Le stelle cadenti (scientificamente "meteore")
sono fenomeni naturali prodotti dall'ingresso nell'atmosfera
terrestre di un corpuscolo solido detto meteoroide.
Questo, con una velocità tipica di qualche decina di km/s,
entrando nell'alta atmosfera si riscalda per attrito e si
disintegra completamente in una polvere finissima.
I meteoroidi che raggiungono il suolo si dicono meteoriti.
La luce emessa dalla meteora è dovuta dalla ricombinazione
elettronica dell'aria che viene ionizzata dal corpo incandescente,
secondo un meccanismo analogo a quello dei tubi al neon.
2) Ogni notte si osservano in media una decina di meteore l'ora,
ma si possono avere fenomeni di alta attività meteorica detti
"sciami" che si ripresentano sempre alla stessa data.
La ragione di questo comportamento è che i meteoroidi possono
trovarsi in vere e proprie (rarefattissime) "nubi" dislocate
in un ben determinato punto dell'orbita terrestre: in questo
modo, ogni volta che la terra attraversa quel punto della
propria orbita (quindi sempre lo stesso giorno dell'anno),
si ha la pioggia di stelle cadenti.
Si conoscono alcune centinaia di sciami meteorici e ogni
anno ne vengono scoperti di nuovi, di debolissima attività,
soprattutto grazie alle osservazioni di astrofili.
3) La combinazione del moto di rivoluzione terrestre attorno
al sole e di quello proprio delle meteoriti (anch'esse
orbitanti attorno al sole) fa sì che l'osservatore abbia
l'impressione di vedere le scie delle stelle cadenti
provenire da un preciso punto fra le stelle.
Tale punto si chiama RADIANTE.
La costellazione in cui si trova tale radiante dà il nome allo sciame.
Quindi le "Leonidi" hanno il radiante nella costellazione
del Leone, e le "Lacrime di San Lorenzo" del 12 agosto,
che appaiono provenire dalla costellazione del Perseo,
si chiamano Perseidi.
Va sottolineato che non esiste alcuna relazione fisica
tra costellazione e sciame meteorico: si tratta di una
sovrapposizione prospettica.
4) La reale origine dei meteoriti è legata al Sistema Solare.
In particolare, le comete, corpi freddi grandi una
decina di chilometri, ad ogni passaggio vicino al sole,
possono perdere una considerevole percentuale della
propria massa sotto forma di particelle meteoriche
andando incontro ad una sorta di "morte" per consunzione,
che avviene tipicamente dopo qualche decina di passaggi
vicino al sole.
Lungo la loro orbita, allora, iniziano a disperdersi
dei frammenti che continuano a rivolvere attorno al
Sole per millenni.
Sono tali "sciami" di piccoli frammenti a produrre
molte piogge meteoriche.
5) Il modo migliore per osservare una pioggia meteorica
è quello di sedersi comodamente su di una sdraio,
e mantenere lo sguardo verso il cielo (magari cercando
di allontanarsi dalle città dove l'inquinamento luminoso
può svilire la spettacolarità del fenomeno).
Non esiste una direzione preferibile in cui guardare,
ma si può consigliare di osservare dalla parte dove si
troverà il radiante: nel caso delle Perseidi,
a nord-est nella seconda metà della notte.
Con la consulenza di:
Unione Astrofili Italiani - Sezione Meteore
UAI website: http://www.uai.it/sez_met
Mappe del cielo realizzate con il programma Perseus
http://www.elitalia.it/perseus/
Indice cielo del mese
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